Andrea Bonafede, arrestato il prestanome di Messina Denaro con l'accusa di "associazione mafiosa"
Il vero Andrea Bonafede, nome sotto cui si celava in latitanza il boss Matteo Messina Denaro, è stato arrestato dai carabinieri del Ros
I carabinieri del Ros hanno messo le manette ad Andrea Bonafede, quello vero, il geometra di 59 anni prestanome del superboss Matteo Messina Denaro. Per lui l'accusa è di "associazione mafiosa".
Arrestato Andrea Bonafede
I procuratori hanno ritenuto che Andrea Bonafede fosse molto di più che "un vecchio amico di infanzia" per Matteo Messina Denaro, superboss stragista di Cosa Nostra. Oggi è finito in carcere con l'accusa di "associazione mafiosa". Anche grazie a lui la primula rossa ha potuto vivere il paradosso di essere un latitante, nascosto per trent'anni, che però conduce un'esistenza relativamente normale.
Andrea Bonafede era il nome con cui Messina Denaro era registrato negli elenchi della clinica La Maddalena quando è stato arrestato. Il suo oncologo, Vittorio Gebbia, dice di non aver mai dubitato che quella identità fosse un falso. A lui erano intestate le carte mediche, gli esami, le prescrizioni del medico di base Alfonso Tumbarello.
Messina Denaro girava anche grazie alla carta d'identità e alla patente falsificate di Andrea Bonafede. L'impiegato dell'anagrafe di Campobello di Mazara si è difeso alacremente dalle accuse di favoreggiamento dicendo di aver consegnato i documenti in regola al vero Bonafede e che lui deve averli poi ceduti e manipolati. Poiché il funzionario amministrativo non è mai stato nemmeno interrogato, si deve dedurre che sia innocente e che la sua ipotesi sia corretta.
Case, auto e bancomat di Andrea Bonafede
Il procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e l'aggiunto Paolo Guido gli contestano molto altro. Avrebbe anche comperato a nome suo un casa con 15 mila euro in contanti ("in banconote da 50 euro"). Avrebbe affittato non solo il covo di via Cb 31, ma anche quello di via San Giovanni in cui il boss ha risieduto dal 2019 a giugno del 2022: ciò implica che i due non possono essersi rincontrati da circa un anno, come aveva detto Bonafede nel primo interrogatorio.
Sempre grazie a lui possedeva un bancomat con cui poteva fare spese e l'auto, la Giulietta nera, con cui girava.