Bagno a Ripoli (Firenze), ladri “gentiluomini” sbagliano casa e restituiscono il bottino chiedendo scusa
4 rapinatori si sono introdotti in una casa a Bagno a Ripoli, convinti fosse quella di un rinomato avvocato. Hanno minacciato con la pistola una famiglia, ma dopo essersi resi conto di aver sbagliato vittima, hanno chiesto scusa e sono andati via
Sono stati definiti ladri "gentiluomini”, i protagonisti del curioso fatto avvenuto ieri sera a Bagno a Ripoli, in provincia di Firenze. 4 rapinatori di origine straniera si sono introdotti in una casa e, armati di pistola, hanno preso in ostaggio la famiglia presente al suo interno. Dopo aver messo a soqquadro l'abitazione alla ricerca di un oggetto misterioso, i malviventi si sono accorti di aver preso di mira l'appartamento sbagliato. Così hanno restituito la refurtiva agli ostaggi e se ne sono andati scusandosi con loro.
I ladri "gentiluomini" di Bagno a Ripoli
Secondo quanto reso noto dalle autorità, dopo aver fatto irruzione nella casa muniti di passamontagna, i 4 ladri hanno chiuso i familiari in una stanza, tra cui due persone anziane, minacciandoli con una pistola e un piede di porco. Poi sono scesi nello scantinato dell'abitazione e si sono messi alla ricerca di un oggetto in particolare. Dopo averlo cercato inutilmente, i malviventi si sono resi conto di aver preso di mira la casa sbagliata.
Restituiscono il bottino e se ne vanno chiedendo scusa
A quel punto, il colpo di scena: i rapinatori si sono scusati con gli ostaggi, spiegando loro che il vero obiettivo della rapina non era la loro abitazione, bensì quella di un avvocato, probabilmente residente nella zona. I 4 intrusi hanno perfino restituito alle vittime la refurtiva, che consisteva in alcuni orologi e gioielli raccolti durante la perlustrazione dell'appartamento. Poi, dopo aver ripulito con la candeggina il seminterrato per non lasciare tracce ed essere scoperti, hanno provveduto alla liberazione degli ostaggi e si sono allontanati dall'abitazione scusandosi con loro.
Al di là del grosso spavento, tutti i familiari coinvolti nella vicenda sono rimasti illesi. Sul caso dei "rapinatori gentiluomini" stanno indagando i carabinieri di Firenze Oltrarno ed i militari del reparto speciale investigazioni scientifiche (RIS).