Arezzo: figlio bocciato, il padre scrive insulti sessisti contro la prof sui muri della città. Udienza prevista il 3 febbraio 2023

Insegnante di matematica presa di mira dal padre del ragazzino e schernita pubblicamente. La vicenda risale al 2019, ma il processo è ancora in corso. L'udienza che renderà giustizia è prevista per il 3 febbraio 2023

Il figlio viene bocciato agli esami di riparazione, il padre non lo accetta e scrive sui muri della città e della scuola messaggi sessisti contro la professoressa, giudicata come responsabile. È una storia che risale al 2019, ma che è stata discussa recentemente al Tribunale di Arezzo.

Arezzo: ragazzo bocciato agli esami, il padre insulta la prof

Insegnanti presi di mira da genitori inferociti per aver fatto il loro dovere. È questa la storia di Arezzo, iniziata ne 2019 con i una bocciatura seguita dai “muri della vergogna” contro la professoressa di matematica, ritenuta come responsabile della bocciature del figlio.

Sono almeno 60 i muri in giro per Arezzo, dove l'uomo avrebbe riportato offese pesanti a sfondo sessuale contro la professoressa, citandone il cognome attraverso un gioco di parole. Da lì a poco il genitore è stato scoperto e denunciato. L'imputato, è un 57enne di origini aretine, ora accusato di diffamazione aggravata e imbrattamento di suolo pubblico e privato.

I “muri della vergogna” e il processo giudiziario

Lo studente di un liceo cittadino, alla fine dell'anno scolastico fu rimandato a settembre in tre materie di indirizzo. Presentatosi agli esami di riparazione, il ragazzo venne respinto e dovette ripetere l’anno.

Qualche mese dopo, per le strade di Arezzo iniziarono ad apparire scritte offensive nei riguardi di una professoressa, la quale decise di fare denuncia contro responsabili inizialmente ignoti. Partirono così le indagini della polizia e fu individuato il 57enne, padre dello studente bocciato. L'uomo venne denunciato per diffamazione aggravata e per imbrattamento di edifici, deturpati dalle scritte. Rinviato a giudizio, è ora imputato davanti al giudice Antonio Dami. Il processo finirà, dopo 3 anni, con l'udienza prevista per il 3 febbraio 2023.