Artem Uss, manager russo arrestato a Malpensa nega consenso all’estradizione negli Usa. Il Cremlino: "Condanniamo arresto in Italia"
Il manager 40enne arrestato a Malpensa si è presentato all’udienza per l’identificazione alla Corte d’Appello di Milano. Peskov: "Faremo tutto il possibile per difenderlo"
Artem Uss ha negato il consenso all’estradizione negli Stati Uniti. Il manager russo figlio del governatore della regione siberiana di Krasnoyarsk, Aleksander Uss, arrestato a Malpensa il 17 ottobre su mandato degli Usa, oggi, venerdì 21 ottobre, si è presentato all’udienza per l’identificazione e l’audizione davanti alla Corte d’Appello di Milano. E lì ha negato il consenso per l’estradizione in Usa, dove è accusato di contrabbando di tecnologie militari e petrolio, elusione delle sanzioni e riciclaggio per milioni di dollari. Il Cremlino, intanto, condanna l'arresto di Uss, in Italia. "Noi siamo categoricamente contro e condanniamo la pratica di questo tipo di arresti di cittadini russi", ha detto il portavoce Dmitry Peskov, aggiungendo che faremo "tutto il possibile" per difendere i connazionali".
Artem Uss, manager russo arrestato a Malpensa nega consenso all’estradizione negli Usa. Il Cremlino: "Condanniamo arresto in Italia"
Uss si è presentato all’udienza davanti al giudice Roberto Peroni Ranchet, della quinta penale della Corte d’Appello, per essere identificato e per esprimersi sul consenso, da lui negato, all’estradizione richiesta dagli Usa. Accompagnato dagli agenti della penitenziaria (è rinchiuso nel carcere di Busto Arsizio), ha chiesto di non essere ripreso da cameraman e fotografi. Le autorità statunitensi lo accusano, assieme ad altre sei persone, tra cui Yury Orekhov, arrestato in Germania, di aver “orchestrato”"almeno dal 2018 “un'operazione di frode, esportazione illegale e riciclaggio di denaro sotto l’ombrello” di una società tedesca, la Nda Gmbh. E di aver messo in atto, come si legge nelle imputazioni, “attività in violazione delle leggi e delle sanzioni statunitensi, inclusa l'esportazione illegale” di “tecnologie militari e sensibili”, le cosiddette dual use, per milioni di dollari dagli Stati Uniti alla Russia" Tecnologie trovate, secondo gli Usa, anche in alcuni armamenti russi, in particolare dei tank, usati sul fronte di guerra in Ucraina. Da parte sua, la difesa di Uss è pronta a preparare un'istanza di scarcerazione per il 40enne, con la concessione almeno dei domiciliari, in attesa che si concluda il procedimento sull'estradizione davanti alla Corte d'Appello milanese. E’ quanto ha spiegato il legale Vinicio Nardo al termine dell'udienza di oggi a Milano. Il procedimento dovrebbe concludersi con il via libera o meno all’estradizione. Gli Usa avranno 45 giorni per far arrivare ai giudici la richiesta di estradizione e tutte le carte con le accuse. Dopo l’arrivo degli atti dagli Usa, la Procura generale avrà un mese di tempo per formulare la sua requisitoria e il procedimento dovrà concludersi, con l'ok o meno alla consegna del 40enne, in un massimo di 6 mesi. Negli Usa Uss rischia fino a 30 anni di carcere, mentre le autorità russe gridano al complotto.