Saman Abbas, il padre intercettato: "Ho ucciso mia figlia. Non me ne frega nulla di nessuno"
Possibile svolta nelle indagini relativi al caso Saman, scomparsa perché si era opposta ad un matrimonio combinato in famiglia
Potrebbe essere arrivata la svolta sul caso di Saman Abbas, la ragazza scomparsa nelle campagne emiliane del reggiano dopo essersi opposta in famiglia a un matrimonio combinato. Il padre è stato intercettato in una telefonata ad un parente in Italia, dichiarando: "Ho ucciso mia figlia". La telefonata è avvenuta quando ormai era fuggito in Pakistan, poco più di un mese dopo. "Sono venuto qui, non me ne frega nulla di nessuno", aggiungeva.
Saman Abbas, il padre confessa. E andrà a processo
La telefonata è agli atti del processo a carico dei familiari. Quest'ultimo inizierà a febbraio e la Procura e i carabinieri di Reggio Emilia sono abbastanza sicuri che siano i principali responsabili della sua scomparsa visto che Saman si era opposta ad un matrimonio combinato e voleva andarsene di casa. Sono parecchi i familiari di Saman che andranno a processo il prossimo inverno: i tre fuggiti all'estero (Francia e Spagna) ed i genitori Shabbar Abbas e Nazia Shaheen. Quest'ultimi latitanti in Pakistan.
Saman Abbas, la telefonata intercettata
Shabbar diceva: "Per me la dignità degli altri non è più importante della mia. Io ho lasciato mio figlio in Italia (il fratello minorenne di Saman ora affidato a una comunità protetta, ndr). Ho ucciso mia figlia e sono venuto, non me ne frega nulla di nessuno". "Io sono già rovinato - le parole di Abbas nel racconto del parente - avete parlato di me in giro, non lascerò in pace la vostra famiglia". E ancora: "Io sono già morto, l'ho uccisa io, l'ho uccisa per la mia dignità e per il mio onore. Noi l'abbiamo uccisa", ha aggiunto senza fare nomi specifici, ma riferendosi probabilmente anche ai parenti poi scappati all'estero e scovati dalle forze dell'ordine. Adesso, andranno a processo il 23 febbraio.