Alessia Pifferi e l'autopsia della piccola Diana: "Morta di stenti con bocca semiaperta"

Alessia Pifferi, oggi l'autopsia di Diana: "Morta di stenti, bocca semiaperta, mani, piadi e labbra violacee". Il web chiede una condanna esemplare

Quando gli incuranti sono entrati nella casa in cui viveva Alessia Pifferi con la sua bambina, a via Parea a Ponte Lambro, hanno trovato una situazione raccapricciante: la bambina era "pallida, gli occhi socchiusi, la bocca semiaperta e le labbra, le mani e i piedini violacei". Bastava questa scena di evidenziare l'arresto cardiaco avvenuto da poche ore, infatti l'autopsia ha fissato il decesso almeno 24 ore prima del ritrovamento la piccola Diana si sarebbe potuta salvare se la madre, una volta giunta a Milano fosse passata da casa per vedere come stava.

Alessia Pifferi, il web chiede condanna esemplare

Se le ricostruzioni degli inquirenti si rivelassero veritiere, sarebbe il più eclatante caso di abbandono di minore che ha condotto alla morte. Però Alessia Pifferi, 36 anni, continua incessantemente a ripetere dalla sua cella di San Vittore di non essere una cattiva madre.

Sui social Il caso ha fatto letteralmente arrabbiare tutti: nessuno ipotizzò un perdono per questa madre ho la possibilità di qualche disagio psicologico, tutti chiedono "una condanna esemplare", che comunque non riporterebbe in vita la piccola Diana, morta di stenti e di sete.

Accanto alla piccola Diana, su quella brandina da campeggio, era presente anche una boccettina di benzodiazepine semivuota, che dai racconti della madre avrebbe portato "un signore" di cui "non ricorda il nome".

Alessia Pifferi, benzodiazepine? Solo Tachipirina in gocce

Le indagini si stanno concentrando anche sul velo di latte rimasto all'interno della culla poiché il sospetto ricade proprio su quelle benzodiazepine che secondo gli inquirenti potrebbero essere state utilizzate per correggere il nutrimento liquido della bambina e impedirle di richiamare l'attenzione del condominio. Ma la madre dal carcere sostiene di non aver mai dato i tranquillanti a sua figlia. Tra mercoledì 13 e giovedì 14 luglio sarebbe poi partita per left, Bergamo e le avrebbe dato per l'occasione una "Tachipirina sotto forma di gocce" perché particolarmente capricciosa, forse per il caldo oppure per i dentini.

Le indagini cercano anche di scoprire come mai Diana potesse permettersi vestiti, uscite serali e auto noleggiate nonostante fosse disoccupata, avesse qualche risparmio da parte e qualche aiuto dalla madre e dall'ex marito.
Dopo l'autopsia dovrebbero essere celebrati i funerali della piccola presso Palazzo Marino che si è offerto di pagarne le spese dopo aver celebrato un minuto di silenzio per la bambina. Al saluto sarà presente anche il sindaco Beppe Sala.