Aggressioni di Capodanno a Milano, parla una ragazza: "Gli agenti ci hanno detto solo di metterci la mascherina"

Arrivano le prime testimonianze dirette delle aggressioni avvenute a Milano la notte di Capodanno. Sugli agenti una ragazza afferma: "Non so perché non sono intervenuti"

A dieci giorni dalle aggressioni di Capodanno a Milano arrivano le prime testimonianze da parte di alcune ragazze presenti in piazza Duomo quella sera. Intervistata dalla trasmissione Quarta Repubblica, una ragazza ha raccontato la violenza subita poco prima dello scoccare della mezzanotte da un gruppo di uomini. Si tratta di una studentessa tedesca, che ai microfoni della trasmissione ha dichiarato: "Quando sono caduta a terra è stato tutto così veloce, ho pensato 'mio Dio stanno per stuprarmi'. Vedevano che piangevo, li supplicavo di fermarsi ma non si fermavano, ridevano. Quelle mani erano così aggressive, con forza le infilavano tra le gambe. Non posso immaginare cosa sarebbe accaduto, se non avessimo avuto i pantaloncini".

Aggressioni di Capodanno a Milano, parla una ragazza

La ragazza era assieme a un'amica, quando improvvisamente quest'ultima esclama: "Qualcuno mi ha toccato". A questo punto le due cercano di spostarsi in un'altra zona della piazza: "Ma poi - il racconto della giovane - qualcuno ha toccato anche me, sul sedere, e all'improvviso ci hanno spinto in mezzo al gruppo. Sono caduta a terra, hanno iniziato a toccarmi in tanti, tenendomi ferma. Mi hanno aperto la giacca, mi hanno alzato la gonna, hanno cominciato a mettere le dita tra le mie gambe".

"Grazie a Dio che, per il freddo, avevo messo dei pantaloncini sotto la gonna", ha poi aggiunto la ragazza. "Ricordo che giravo la testa velocemente e vedevo una mano, poi l’altra, così tante mani sul mio corpo, sul mio seno, tra le gambe, sul sedere. Non so quante mani avevo addosso, ma erano tante. Penso fossero trenta uomini, non lo so, forse cinquanta, non si fermavano e mi hanno strappato via il reggiseno e mi toccavano il seno. Ero nuda, ero nel panico, ho cercato di proteggere il mio corpo da tutte quelle mani".

Significativa poi la testimonianza sul comportamento dei poliziotti: "Abbiamo cercato di spiegare cos'era successo, ma nessuno parlava inglese. I poliziotti italiani non sono intervenuti. Quando ci siamo divincolate e abbiamo raggiunto le transenne, ci spingevano contro, c’erano almeno cinque poliziotti che vedevano. Chiedevamo aiuto, urlavamo stavamo, guardando verso di loro dicevamo 'aiutateci!'. La cosa scioccante, quando siamo uscite dalla calca, è che ci hanno detto solo 'mettetevi la mascherina', mentre noi stavamo piangendo".