Green pass, Locatelli ne auspica la proroga: "Ha senso confermarlo oltre l'estate"
Secondo Franco Locatelli "la premialità associata al Green pass deve restare anche oltre l'estate": proroga su cui peraltro il governo sarebbe al lavoro
Proroga del Green pass anche dopo l'estate; è questo quello che ha auspicato Franco Locatelli in due interviste concesse a La Repubblica e al Corriere della Sera. Secondo il presidente del Consiglio Superiore di Sanità infatti, il concetto di "premialità associata al Green pass deve restare". Non solo dunque fino al 15 giugno, quando terminerà l'obbligo di vaccino per gli over 50, ma "anche oltre l'estate". Dichiarazioni, quelle del professore, che peraltro troverebbero riscontro nelle valutazioni che il governo sta effettuando proprio in questi giorni. L'ipotesi sul tavolo dell'esecutivo infatti sarebbe quella di prorogare la certificazione verde, seppure in una versione meno restrittiva, anche una volta terminato lo stato d'emergenza.
Green pass, Locatelli ne auspica la proroga oltre l'estate
"L’obbligo di vaccino per gli over 50 è fissato oggi fino al 15 giugno, non vedo la ratio di toglierlo. Allo stesso modo manterrei la premialità associata al Green Pass: ha senso che resti anche oltre giugno", ha dichiarato Locatelli ai microfoni dei giornalisti. "Vaccinarsi è un segno di elevato sviluppo e di civiltà di un Paese". L'obiettivo per il medico resta quello di raggiungere la più ampia copertura vaccinale possibile, anche considerando la presenza dei no vax, i quali restano un pericolo "soprattutto per loro stessi. Esporsi al rischio di essere contagiati significa non avere a cuore la propria salute. E smontiamo la credenza che la variante Omicron sia un banale raffreddore. Si connota per minore pericolosità rispetto alla Delta, ma non per assenza di potere patogeno. Le rianimazioni italiane, come dimostra l'analisi dell'Istituto superiore di sanità, accolgono malati, in larghissima prevalenza non vaccinati, infettati da Omicron in una percentuale tutt'altro che trascurabile".
Nonostante le presenze nelle strutture ospedaliere però, secondo Locatelli l'Italia potrebbe essere a un punto di svolta nella lotta alla pandemia: "Si sta aprendo una fase nuova per il Paese. Tutti gli indicatori, dall'incidenza cumulativa a sette giorni ogni 100 mila abitanti all'indice Rt, fino al numero di posti occupati nelle strutture ospedaliere o nelle terapie intensive, mostrano chiaramente che stiamo uscendo dalla fase più critica e ora va gestita tutta la fase di riapertura". Fase che dovrà essere gestita con "progressività" e con "adeguata pianificazione". Sulla proposta di ridurre l'isolamento per i positivi asintomatici tuttavia, Locatelli frena: "Non confondiamo l'assenza di sintomi con la non contagiosità". Le evidenze scientifiche mostrano che "al quinto giorno dall'infezione una percentuale tutt'altro che trascurabile abbia ancora una carica virale rilevante".