Vaccino Covid, effetti avversi: "Aifa nasconde i dati all'Italia e li comunica solo all'Europa"
L'Aifa non divulga all'Italia le segnalazioni sugli effetti avversi del vaccino Covid da ormai quattro mesi, e non è chiaro quando (e se) lo farà. Una ricerca scopre i dati che "l'Agenzia del farmaco sta comunicando solo all'Europa"
Sono passati quattro mesi di silenzio da quando l'Aifa ha comunicato per l'ultima volta le segnalazioni gli effetti avversi dei vaccini Covid all'Italia. Una ricerca scopre i dati che l'Agenzia del farmaco sta comunicando solo all'Europa, escludendo gli italiani dall'informazione.
I dati dell'Aifa nascosti all'Italia
Era il 12 ottobre 2021: l'Agenzia italiana del farmaco aveva pubblicato un report che analizzava gli effetti avversi del vaccino. Da quel giorno, però, è caduto un silenzio tombale: nessun altro dato è stato comunicato agli italiani. L'assenza di informazione non è certo servita a placare i dubbi che, anzi, il silenzio da parte dell'Aifa ha contribuito a incrementare.
La scoperta sconcertante arriva dal lavoro svolto da La Verità: i numeri sugli effetti avversi del vaccino non sono sconosciuti all'Aifa, che li comunicherebbe soltanto all'Europa, o meglio all'Ema - Agenzia europea per i medicinali. I dati, quindi, sarebbero nascosti solo all'Italia.
Ammonterebbe a circa 18mila il numero di segnalazioni sugli effetti avversi dei vaccini pervenute in questo periodo, e una 1 su 6 è classificata come "grave". Si parla di miocarditi, pericarditi, embolie polmonari, trombosi, che si aggiungono all'incombente dubbio sul numero dei decessi registrato ogni giorno dai bollettini.
Segnalazioni comunicate solo all'Europa: la scoperta
Prima dell'ultimo report pervenuto in Italia, il 12 ottobre 2021, l'Aifa forniva mensilmente i dati sugli effetti avversi al vaccino. A ottobre, poi, “considerata la stabilità dell’andamento delle segnalazioni per i diversi vaccini" - come scriveva l'Aifa - era stata presa la decisione di comunicarli ogni tre mesi: "il Rapporto di sorveglianza sarà pubblicato con cadenza trimestrale”. Tuttavia, la promessa non è stata mantenuta: ad oggi sono passati ben 4 mesi, ma il report non è ancora stato rilasciato, almeno all'Italia.
La Verità ha deciso di indagare, arrivando a fare una scoperta sconcertante: i numeri italiani sembrano essere progressivamente aumentati nella banca europea, questo significherebbe che l'Aifa ha continuato a consegnare i dati all'Europa, nascondendoli agli italiani.
Non è stato facile ottenere questa informazione, perché la procedura da effettuare sulla piattaforma EudraVigilance - che raccoglie le segnalazioni spontanee fatte in Europa - è lunga e complicata. Ma, stando a quanto scoperto da La Verità, le segnalazioni degli italiani collezionate dalla piattaforma riguarderebbero Pfizer con più di 11.262, Moderna/Spikevax con +6.128, Janseen +236 e Vaxzevria/Astrazeneca +138.
Quelli ottenuti dal "sistema Ram", mostrerebbero, invece, le segnalazioni inviate fino al 26 gennaio 2022: in questo lasso di tempo, sarebbero giunte circa 24.077 segnalazioni in più rispetto all'ultimo rapporto comunicato dall'Aifa, e il 64% riguarda Comirnaty (Pfizer/BioNTech). Il 30%, invece, parla del preparato Spikevax (Moderna).
Dai dati sembra emergere che quasi 1 reazione ogni 6 segnalazioni - corrispondente al 16,7% -risulta "grave". Da sottolineare, quindi, che un probabile incremento delle segnalazioni sugli effetti avversi rispetto all'ultimo rapporto comunicato dall'Aifa, che riportava una percentuale di segnalazioni "gravi" del 14,4%.
Aifa: l'ambiguità dei dati sui morti
L'ambiguità dei dati, però, non riguarderebbe solo le segnalazioni degli effetti avversi, ma anche le morti. Nell'elenco sarebbero indicati 100 casi di "morte improvvisa" e 44 casi di "morte". Nel report del 12 ottobre erano stati comunicati 608 decessi post vaccino, e per 16 di questi era stata confermata una correlazione con il preparato.
Non è chiaro, quindi, quanti degli ultimi 144 decessi riportati siano effettivamente correlati alla somministrazione vaccino. Perché l'Aifa non fa chiarezza sui dati? Ma prima di questo, perché non li comunica agli italiani, ma sceglie di tenere informata solo l'Europa?