Fatima, secondo l'autopsia la bambina non è caduta dal balcone: è stata lanciata
Il compagno della mamma della piccola stava giocando quando un lancio troppo forte ha proiettato la bambina fuori dal balcone, l'autopsia inchioda Azhar Mohssine
Si arricchisce di dettagli la storia della piccola Fatima, la bambina precipitata dal terzo piano mentre giocava con il compagno della madre. Le ultime novità vorrebbero però che la vittima di appena tre anni non sia scivolata, come raccontato dall'uomo inizialmente, ma sia stata lanciata involontariamente di sotto.
Fatima, secondo l'autopsia la bambina è stata lanciata di sotto
I nuovi agghiaccianti dettagli sulla vicenda sono arrivati dopo l'autopsia. Secondo i medici che hanno analizzato il corpo, la bambina di soli 3 anni non sarebbe scivolata. È lecito immaginare un "vola vola" troppo energetico e la caduta dal terzo piano. E' stato il medico legale Roberto Testi a spiegare come lo studio sul cadavere denunci un vero e proprio lancio, secondo i primi accertamenti si potrebbe ricostruire un lancio con traiettoria parabolica d Fatima.
Secondo l'accusa il 32enne Azhar Mohssine, il compagno della madre attualmente in carcere, avrebbe lanciato Fatima facendole finire la corsa a tre metri di distanza dal luogo del lancio ed oltre la ringhiera.
Se l'azione fossa avvenuta perpendicolarmente al terreno, Fatima avrebbe sbattuto prima contro la tettoia del balcone e poi urtato i quattro centimetri di pensilina che escono dal ballatoio. Il punto d'impatto col selciato, poi, è troppo lontano dal confine con i balconi, che si susseguono uno sotto l'altro. La bambina sarebbe inoltre caduta di schiena, altro dettaglio che chiarifica la dinamica del lancio. Fosse stata lanciata perpendicolare avrebbe battuto prima i piedi, al peggio le ginocchia. Soltanto la consulenza cinetica sulla parabola di caduta potrà accertare l'ipotesi di un'azione volontaria o confermare quella della tragica fatalità. Per il momento, il giudice ha riqualificato il reato in omicidio colposo, ma la Procura indaga per omicidio volontario con dolo eventuale ritenendo che non si sia trattato di un incidente. Intanto fanno discutere le parole della mamma che ha accusato il compagno di essere stato lui artefice volontario della morte della figlia, causa di una lunga discussione che aveva preceduto i fatti.