Ciro Grillo rinviato a giudizio. L'accusa: "Abbiamo la scatola nera di quella notte"
Il prossimo 16 marzo si terrà la prima udienza del processo per violenza sessuale di gruppo
É stato rinviato a giudizio con l'accusa di violenza sessuale di gruppo Ciro Grillo, figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle, insieme ai suoi tre amici, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia, Vittorio Lauria. Lo ha stabilito oggi, venerdì 26 novembre 2021, la gup Caterina Interlandi dopo un'ora di Camera di consiglio, accogliendo così la richiesta del procuratore Gregorio Capasso. La prima udienza del processo avrà luogo il prossimo 16 marzo.
Ciro Grillo, le ultime notizie sul caso e la 'scatola nera'
"Ci sono tanti riscontri contro gli imputati, ma abbiamo anche la scatola nera", aveva annunciato mentre usciva dal Tribunale il legale Giulia Bongiorno, avvocato della ragazza italo-norvegese che aveva denunciato per stupro il figlio di Beppe Grillo e i suoi amici. La 'scatola nera' di cui parla è il telefono di Ciro ma anche quello degli altri accusati. Questi infatti, aveva continuato l'avvocato Buongiorno, "comprendono tutte le intercettazioni e le chat, come quelle della mia assistita nella stessa notte dello stupro".
"Nonostante la Cassazione ritiene che le dichiarazioni della persona offesa di un delitto di violenza sessuale, dopo la verifica della credibilità, costituiscano di per sé prova per una condanna - aveva aggiunto la legale parlando con i media fuori dal Tribunale - in questo processo ci sono numerosi riscontri e anche le 'scatole nere' su cui oggi ho puntato nel mio intervento. Non posso aggiungere di più", aveva concluso il legale.
Dall'altra parte però Gennaro Velle, avvocato di uno degli amici di Ciro Grillo, Francesco Corsiglia, prima della decisione della gup aveva ritenuto "inutile" andare a processo "perchè - aveva dichiarato il legale l'impianto accusatorio è inconsistente".