Omicidio Colleferro, l'imputato Pincarelli dal carcere: "Prego per Willy ogni sera, ma sono innocente"
Mario Pincarelli, uno dei quattro imputati per l'omicidio del giovane Willy, parla dal carcere in esclusiva all'Adnkronos e si dice sicuro della propria innocenza
Si riaccende il dibattito sull'omicidio del giovane Willy dello scorso 6 settembre 2020 a Colleferro, uno degli imputati, Mario Pincarelli, dichiara in esclusiva all'Adnkronos: "Io non ho ucciso nessuno, sono a posto con la coscienza". Parla dal carcere Pincarelli, in attesa dello sviluppo del processo che si terrà alla Corte d'Assise del Tribunale di Frosinone. Al banco degli imputati siederà a fianco degli imputati Gabriele e Marco Bianchi e Francesco Belleggia.
Omicidio Willy, le parole di Mario Pincarelli in esclusiva all'Adnkronos
Racconta dal carcere di Regina Coeli l'inizio dell'odissea che ha affrontato a partire da quella notte di poco più di un anno fa: "All'inizio di questa esperienza non capivo nulla, non riuscivo neppure a comprendere i motivi del mio arresto. Mi sentivo dentro un frullatore, avevo la testa vuota e allo stesso tempo piena di tutto. Non so come dire, solo una grande confusione. Dalla televisione prima e dal mio avvocato poi ho capito cosa era successo, ho saputo che era morto un ragazzo di nome Willy. Sono stato male, e tanto."
E ancora: "I primi mesi li ho passati a Rebibbia, dove ho conosciuto un signore più grande di me, anche lui con tanti anni ancora da fare. Gli ho raccontato tutto quello che era successo e lui, ogni giorno, si sedeva vicino alle sbarre della mia cella e mi faceva compagnia. Abbiamo spesso mangiato insieme, divisi dalle sbarre della cella. Poi sono stato trasferito a Regina Coeli: è un po' diverso, ma anche qui non ho litigato con nessuno." [...] "Io sono un tipo tranquillo, dico subito le cose come stanno e ho chiesto agli altri detenuti ‘mi credete o no?’. In televisione se ne dicono tante, questo invece sono io. Ho preferito raccontare loro subito il motivo per il quale mi trovavo dentro, spiegandogli cosa era successo."
A proposito di Willy, Pincarelli dice: "Ci penso ogni sera prima di chiudere gli occhi, penso a Willy e prego per lui, la sua famiglia e anche per la mia. Se potessi tornare indietro, farei di tutto per evitare quello che è successo e soprattutto per evitare di essere coinvolto, me ne andrei a casa, come volevo fare" [...] "Io non lo so chi abbia colpito Willy, ero di spalle. Chi lo ha fatto ha sbagliato, nessuno merita di morire in quel modo. Non penso però che ci fosse la volontà di ucciderlo. Non credo che Marco, Gabriele o Francesco avessero avuto questa intenzione, perché da quello che so Willy non aveva fatto niente a nessuno, neppure lo conoscevano, nemmeno io lo conoscevo."