Mario Draghi e Cesare Battisti: garante di Ivrea verso la rimozione dell'incarico
Il garante nazionale dei detenuti: "Inqualificabile parallelo, chiediamo al Sindaco e il Consiglio comunale di Ivrea di valutare la rimozione di Paola Perinetto dall'incarico ricoperto"
Rischia di essere rimossa dal suo incarico Paola Perinetto, garante dei detenuti di Ivrea dal 2018, dopo che giovedì 21 ottobre 2021 ha pubblicato su Facebook un post - con tanto di foto - in cui paragona il premier Mario Draghi al terrorista Cesare Battisti. Entrambi, secondo la donna, sarebbero "criminali senza scrupoli". Si scatena però subito una grande ondata di polemiche. "Sono esterrefatto che una persona con incarichi istituzionali possa lasciarsi andare a tale pensiero e a pubblicarlo sui social", ha commentato a poche ore dall'accaduto Stefano Sertoli, primo cittadino di Ivrea. Per lunedì prossimo, fa sapere il sindaco, il Consiglio comunale voterà la rimozione della Perinetto.
Mario Draghi come Cesare Battisti: la foto e il commento su Facebook
Una vera e propria bufera quella che si è scatenata dopo la foto postata su Facebook da Paola Perinetto. La garante dei detenuti di Ivrea da sempre è molto attiva sui social, dove spesso rende note le sue idee contro il Governo. In particolare ad averla fatta infuriare è stata l'ultima decisione del premier Mario Draghi di introdurre l'obbligo di Green pass sul lavoro. Così ha pubblicato un collage con il Presidente del Consiglio da una parte e il terrorista Cesare Battisti dall'altra: "Nella foto possiamo osservare - ha scritto come descrizione - un caso di estrema somiglianza: uno è un criminale senza scrupoli. L'altro è Cesare Battisti".
A chiedere subito la rimozione era stato il garante nazionale dei detenuti Mauro Palma. In una nota scriveva: "Letto quanto riportato nel post pubblicato dalla Garante dei detenuti del comune di Ivrea, Paola Perinetto, l'inqualificabile parallelo da lei proposto e le valutazioni espresse, chiede che il Sindaco e il Consiglio comunale di Ivrea valutino la rimozione della Garante dall'incarico ricoperto. Chiede altresì che si stabiliscano finalmente delle linee omogenee affinché i Garanti localmente designati rispondano a criteri di indipendenza e professionalità".
Intervenuto poi anche il Sappe, ovvero il sindacato della polizia penitenziaria "Con tali preconcetti ideologici - ha detto il segretario Capece - come si può assolvere con serenità ed equilibrio la delicata funzione di garante dei diritti dei detenuti?". "Altro che figura di garanzia. Oggi il garante rappresenta una sola parte del mondo della giustizia, ossia i detenuti, quelli che sono prevalentemente in carcere per avere commesso reati e se non sa distinguere la quarta carica dello Stato, ossia il presidente del Consiglio dei Ministri, da un assassino è proprio la persona sbagliata nel posto sbagliato".