Vaccino Covid sanitari, arriva la batosta del ministero: "Sospesi tutti i non vaccinati"

In una circolare vengono eliminate tutte le eccezioni, compreso il lavoro che non prevede il contatto diretto con i pazienti

Nessuna pietà per gli operatori sanitari senza vaccino Covid. È quanto comunica il ministero della Salute, che con una circolare ha deciso di rimuovere anche quei pochi spazi di manovra concessi ai dipendenti di ospedali e Rsa che non desiderano ricevere la dose del siero anti Covid. Con questa ultima precisazione diventa immediata e legale, di fatto, la sospensione improvvisa dal posto del lavoro. Un ricatto che potrà essere risolto solo con la vaccinazione, sottolinea il documento.

Ufficiale: i sanitari non vaccinati verranno sospesi dall'incarico

"Il vaccino anti Covid degli operatori sanitari è un requisito imprescindibile per svolgere l’attività professionale. È necessaria per le nuove iscrizioni all’albo, e deve permanere nel tempo, in ogni fase, pena la sospensione dall’esercizio della professione", si legge nella nota diffusa dal ministero della Sanità nella giornata di giovedì 23 settembre.

Di conseguenza, viene scritto nel documento, "la sospensione ex lege dall’esercizio dell’attività professionale per la mancata vaccinazione non può che considerarsi come sospensione tout court, e non limitata alle attività a contatto con le persone". Una precisazione che fa un'enorme differenza con quanto dichiarato fino a tre mesi fa, ovvero alcune concessioni per chi non desiderasse vaccinarsi. Oggi la proposta si trasforma in ricatto, e viene inoltrata a a tutte le Federazioni degli Ordini delle professioni sanitarie affinché mettano subito in atto le nuove direttive.

La nota mette nero su bianco quello che, di fatto, diventa un obbligo vaccinale per gli operatori sanitari. "Un eventuale ricorso alla Commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie (Cceps) non potrà avere, in nessun caso, effetto impeditivo dell’applicazione di questa sospensione, che non è una sanzione disciplinare." In poche parole, nessun ricorso in materia potrebbe più essere accettato. Arriveranno anche qui proteste contro la nuova misura, come avvenuto negli Stati Uniti?

Anelli: "La vaccinazione è fondamentale quanto l'abilitazione"

"Il chiarimento del ministero della Salute, che è aderente all’indirizzo già fornito dalla Fnomceo agli Ordini, apporta certezza sulle azioni di competenza degli Ordini stessi. E stabilisce con fermezza che la vaccinazione è un requisito fondamentale per poter esercitare le professioni sanitarie, tanto quanto la laurea e l’abilitazione", afferma Filippo Anelli, presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri.

"Abbiamo apprezzato l’impegno del ministro della Salute, Roberto Speranza, e l’attenzione alle questioni poste dalle Federazioni degli Ordini delle professioni sanitarie", conclude Anelli. "Questa circolare è, infatti, il frutto di un percorso di ascolto promosso dal ministro, che si è adoperato per superare le problematiche emerse e dare uniformità all’applicazione della norma sul territorio nazionale".