Covid in Italia, Crisanti: "Mi dispiace, l'agenda la detta il virus non i politici"
L'esperto difende Ricciardi: "Ha fatto benissimo a sollevare l'allarme" , la politica "si è mossa sempre in ritardo".
Recentemente Walter Ricciardi ha dichiarato che per fermare la diffusione del Covid in Italia sarebbe utile un nuovo lockdown di qualche settimana. Il mondo della scienza si è diviso, con molti tra medici, esperti e virologhi che hanno preso le distanze dal consulente del ministero della Salute. Non però Adrea Crisanti: "L'agenda la detta il virus non i politici!", ha detto ad 'Agorà' su Rai 3. "Ricciardi ha fatto benissimo a sollevare l'allarme".
Covid in Italia, Crisanti per nuove chiusure
"I politici si sono mossi sempre in ritardo", ha continuato Crisanti. "Il lockdown sarebbe stato necessario sotto Natale, se lo avessimo fatto non avremmo la variate inglese al 20% e potremo programmare questo periodo in maniera completamente diversa".
E ancora: "La variante inglese in 15 giorni passa dal 10% al 60-70% con le conseguenze che abbiamo visto in Inghilterra con più di 2000 morti al giorno".
Subito dopo però Crisanti frena: "C'è ancora un dibattito, perché è molto difficile discriminare l'effetto sulla saturazione del sistema sanitario. Quando ci sono molti casi è chiaro che le persone possano essere curate meno bene". "Sicuramente - ha detto - se ha avuto un problema il ministro Speranza è stato quello che è stato esitante di fronte a spinte di parte".
Infine: "Se a maggio avessimo prolungato il lockdown di altri 15-20 giorni avremmo azzerato i contagi, avremmo potuto blindare l'Italia ma chiaramente c'era chi doveva aprire le spiagge, c'era chi doveva fare le discoteche, è un continuo. L'agenda qui la detta il virus, non la detta il commerciante. Se continuiamo così non ne usciamo".