Che squadra tifa Enzo Iacchetti: "Nella mia famiglia tutti juventini, ma io..."

Che squadra tifa Enzo Iacchetti? Naturalmente non la Juventus, "squadra di gobbi"

Che squadra tifa Enzo Iacchetti? Il grande comico, tra gli storici conduttori di Striscia la Notizia ha un unico grande amore sportivo: l'Inter. Questo sebbene la sua famiglia si composta tutta da Juventini. "Ho una famiglia di gobbi e juventini, ma l’Inter negli anni sessanta era la squadra che vinceva di più e ho detto che volevo tifare per i colori nerazzurri e lì i miei fratelli… mi hanno picchiato", ha raccontato Iacchetti, qualche hanno fa, ai microfoni di Sky sport. "La Juventus è l’unica squadra che non ammette mai i suoi torti, le altre le ammettono tutti, loro no. Mi odiano i tifosi bianconeri, ma io gli voglio bene lo stesso".

Che squadra tifa Enzo Iacchetti

In realtà, il grande amore, la squadra del cuore di Enzo Iacchetti non è mai stata un segreto. Nel corso di più di 20 anni di Striscia la Notizia, Iacchetti e il suo quasi omonimo Enzo Greggio si sono esibiti e lasciati andare a numerose gag sportive. Una volta, "subiva" Iacchetti, una volta subiva Enzo Greggio, grande e storico tifoso juventino. Tra i due, comunque, anche dal punto di vista sportivo, c'è sempre stato gran rispetto. 

"Sono diventato interista soprattutto per fare un dispetto alla mia famiglia: avevo un padre e due fratelli juventini", ha sempre detto Iacchetti. "Scelsi i nerazzurri perché mi sembrava troppo banale che a casa mia tifassero tutti per la Juventus! Da lì la fede è rimasta, anche negli anni in cui attendevamo dolorosamente di tornare al successo".

Su Mourinho, l'allenatore dello storico triplete, Enzo Iacchetti aveva affermato: "Lui per me è un Helenio Herrera del futuro, inculca nelle teste dei giocatori la convinzione di essere i più forti di tutti. Mi ricorda un mio regista che adesso non c'è più, Enzo Trapani. Ogni volta che dovevo registrare uno sketch mi metteva le cuffie in testa e mi diceva dalla regia: Ricordati che tu sei il più bravo di tutti, devi fare uno sketch pazzesco. Poi ho scoperto dopo mesi che diceva la stessa cosa a tutti quanti, ma noi eravamo gasatissimi perché segretamente ognuno di noi pensava di essere il migliore, e quindi tutti davano il meglio di sé stessi. Credo che Mourinho usi la stessa tecnica, giocatore per giocatore: ha una tale capacità di comunicargli il senso della vittoria, che chi scende in campo dà più di quello che può dare".