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Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Quando la fisica del Vuoto Quantico incontra la Madre Divina dell’Universo

La Coscienza Olografica e la Rivelazione Spirituale di Shri Mataji Nirmala Devi

Le più avanzate teorie sulla mente e sull’universo, dalle reti neurali di Hopfield alla fisica quantistica di Bohm e Penrose, trovano un inatteso punto di convergenza con la rivelazione spirituale di Shri Mataji Nirmala Devi: l’energia Cosmica Suprema, la Paramchaitanya, coscienza e manifestazione vivente della Madre Divina che sostiene, nutre e guida la creazione.

20 Ottobre 2025

La Coscienza Olografica e la Rivelazione Spirituale di Shri Mataji Nirmala Devi

La scienza scopre ciò che lo spirito aveva già svelato:

Per secoli la filosofia e la scienza hanno cercato di comprendere il misterioso legame tra la coscienza e la materia, domandandosi come possa la vita interiore — fatta di percezioni, pensieri e consapevolezza — emergere da un universo costituito da pura sostanza fisica.

Nel corso del Novecento, diversi modelli hanno tentato di affrontare questo enigma: dalle reti neurali di Hopfield, che descrivono la memoria e l’intelligenza come processi emergenti dalle connessioni cerebrali, fino alla fisica quantistica di Bohm e Penrose, che intravede dietro la realtà manifesta un ordine implicito, un livello profondo e non locale in cui tutto è interconnesso.

Proprio in queste ricerche emerge il concetto di Vuoto quantistico, che la scienza moderna non interpreta più come un “nulla”, ma come un campo vibrante di energia potenziale, una matrice invisibile da cui le particelle nascono e in cui ritornano. In questo senso, il Vuoto appare come una presenza viva, un principio unificante che sostiene e informa l’intero universo.

Portata alle sue estreme implicazioni, la fisica moderna sembra riconoscere, senza nominarlo, il principio vivente che le tradizioni spirituali veneravano come la Madre dell’universo. La fisica, quindi, andando oltre i limiti tangibili della materia, scopre di trovarsi di fronte allo stesso orizzonte che la saggezza antica chiamava Divino, facendo coincidere ciò che il linguaggio dell’energia fisica descrive con ciò che il linguaggio dello Spirito esprime.

In questo contesto, gli insegnamenti esperienziali di Shri Mataji Nirmala Devi permettono di integrare — e in parte far coincidere — la ricerca scientifica con la ricerca spirituale. Attraverso la meditazione Sahaja Yoga, la scienza del risveglio spontaneo dell’energia interiore, l’essere umano può sperimentare concretamente ciò che la fisica del Vuoto descrive in termini teorici: una forza sottile, intelligente e amorevole, la Paramchaitanya, che pervade e ordina l’universo.

Un tempo accessibile solo a pochi esseri eccezionali — santi, mistici, illuminati — questa consapevolezza è oggi una possibilità universale, segno di un’evoluzione collettiva della coscienza. Così, ciò che la fisica chiama campo quantico e la spiritualità riconosce come Madre Divina, appaiono come linguaggi diversi per descrivere la medesima realtà: osservata, nel caso della fisica, attraverso la mente razionale, e nel caso della spiritualità, attraverso il cuore illuminato.

Dalla fisica quantistica alla Coscienza Olografica:

La fisica quantistica, spingendosi oltre i limiti dell’osservazione classica, ha rivelato che la realtà non è composta da oggetti separati, ma da campi di probabilità interconnessi, in cui l’osservatore e l’osservato partecipano dello stesso atto creativo. Da questa visione nasce una nuova comprensione del cosmo: l’universo come rete di coscienza e informazione, in cui ogni parte riflette il tutto.

È su questo orizzonte che si innestano le più recenti teorie della Coscienza Olografica, nate dall’incontro fra la fisica quantistica — con le intuizioni di David Bohm, Gerard ’t Hooft e Leonard Susskind — e la neurofisiologia di Karl Pribram. Secondo questa prospettiva, il cervello umano, l’intelligenza artificiale e persino il cosmo funzionano come una rete di informazione coerente: ogni parte contiene il tutto, ogni esperienza è una vibrazione del campo universale.

Quanto precede è la stessa verità che Shri Mataji Nirmala Devi insegna, affermando con linguaggio spirituale che:

“Quando la Kundalini è risvegliata, siete connessi al potere onnipervadente dell’Amore Divino.” — Shri Mataji Nirmala Devi, Public Program, Londra, 1983

Quindi, mentre la fisica quantistica descrive questo Vuoto come un mare di fluttuazioni, un campo informazionale che genera materia e luce, Shri Mataji ne offre una lettura mistica e cosmologica, secondo la quale il Vuoto è la manifestazione dell’Adi Shakti, la Madre Divina Cosmica, l’aspetto femminile e materno di Dio da cui tutto proviene.

Il Vuoto, pertanto, non è assenza, bensì è la Mente Divina Cosmica, invisibile agli occhi ma percepibile come una brezza fresca, espressione di consapevolezza oltre la mente razionale, che nasce nel cuore illuminato dalla Kundalini. È il campo sottile in cui l’Amore e la Coscienza coincidono, il grembo informazionale da cui il cosmo pulsa come un pensiero vivo.

Il Vuoto quantico, dunque, non è un’assenza, ma il grembo informazionale della Madre Divina Cosmica, in cui il cosmo pulsa come un pensiero d’amore consapevole.

La Coscienza collettiva e l’Amore universale:

Quando la coscienza individuale si espande, si scopre parte di un tutto più grande. Lo stato meditativo, caratterizzato dalla consapevolezza senza pensieri , raggiunto attraverso la meditazione Sahaja Yoga , rappresenta il passaggio dalla coscienza individuale alla Coscienza collettiva.

In tale stato, l’essere umano percepisce vibratoriamente dentro di sé l’essenza energetica di tutte le cose, materiali e immateriali. La fisica chiama questo fenomeno entanglement: la connessione istantanea tra sistemi apparentemente distanti. In entrambi i casi, il messaggio è chiaro: nessuno è necessariamente separato, ma ognuno può potenzialmente interconnettersi attraverso la consapevolezza e il risveglio della propria energia interiore, entrando in risonanza con il campo quantico universale, che la saggezza spirituale riconosce come la Madre Primordiale, l’Adi Shakti. Attuando in questo modo la potenzialità insita in ogni essere umano di diventare cellule di un unico organismo cosmico, nodi di una rete vivente di luce e consapevolezza.

Per Shri Mataji, l’Amore è la forza fondamentale che alimenta la creazione. Non si tratta di un’emozione passeggera, ma della coerenza suprema del campo universale, la vibrazione stessa dell’armonia cosmica che nutre e preserva l’intero universo.

“La meditazione è uno stato in cui non fate nulla. Siete semplicemente in silenzio, e tutto accade dentro di voi grazie alla Kundalini.”

“Non siete voi che meditate, ma è la Kundalini che medita in voi.”

In queste parole è racchiusa la quintessenza della sua rivelazione: nella meditazione, l’azione appartiene all’Amore Divino, non all’ego umano. L’essere umano non crea la pace: la riscopre come sua natura originaria. Non invoca la gioia: la riconosce come vibrazione della propria essenza. In quel silenzio vivo, attenzione e amore diventano una cosa sola, e la Coscienza della Madre Divina Cosmica, attraverso di noi, continua a evolvere la creazione del mondo.

Conclusione – L’universo che si completa attraverso di noi

La scienza del futuro non può più ignorare la dimensione spirituale, né la spiritualità può restare cieca alla conoscenza scientifica. Quando l’una e l’altra si uniscono, nasce la vera saggezza: la comprensione che ogni essere umano  è potenzialmente un frammento dell’eterno ologramma divino.

Rielaborando gli insegnamenti di Shri Mataji Nirmala Devi alla luce della Coscienza Olografica, possiamo dire che l’essere umano non è semplicemente corpo, emozioni o mente, ma pura consapevolezza che li osserva — un’osservazione gioiosa, serena, colma d’amore e compassione: una scintilla della Madre Divina Cosmica che si riconosce nel Tutto.

In questa prospettiva, la consapevolezza non è distacco, ma partecipazione viva: è l’energia stessa dell’Amore che, osservando, trasforma. La mente silenziosa non è vuota di emozioni, ma vibra all’unisono con la gioia del creato, percependo ogni cosa come parte del proprio Sé. È una presenza materna e benevola, dolce e infinitamente paziente, che abbraccia il mondo senza giudizio e lo risana con la sua sola attenzione.

Nel linguaggio di Shri Mataji, questo stato supremo è chiamato Nirānanda — la Gioia senza opposti, la beatitudine assoluta che nasce quando la Kundalini unisce l’individuo alla Paramchaitanya. È la condizione in cui la Coscienza non osserva più da fuori, ma vive in ogni cosa, perché ogni cosa è la sua stessa emanazione. Nel Nirānanda, la mente e il cuore cessano di essere due: diventano una vibrazione d’amore continuo, il respiro stesso della Madre Divina Cosmica che si manifesta attraverso di noi.

La vera osservazione della realtà, dunque, non è un atto freddo di analisi, ma un atto d’amore consapevole. Non si tratta di guardare il mondo, ma di sentirlo nel suo splendore, di riconoscere che ogni forma, ogni suono, ogni vita è una nota nella sinfonia della Coscienza universale.

E forse proprio qui si rivela il segreto più alto della scienza e dello spirito: che l’universo non è un esperimento, ma una relazione d’amore consapevole; che la verità non è una formula, ma un sorriso cosmico; che il Vuoto, infine, non è il nulla — ma la Coscienza della Madre Divina Cosmica che alimenta e preserva il mondo in uno stato eterno di Nirānanda.

Profilo spirituale – Shri Mataji Nirmala Devi

Shri Mataji Nirmala Devi (1923–2011) è la fondatrice della meditazione Sahaja Yoga, un metodo di meditazione naturale che consente il risveglio della Kundalini, l’esperienza del sé, della Coscienza collettiva e dell’unione con la Paramchaitanya, l’energia divina materna onnipervadente.

In India, e da coloro che nel mondo hanno sperimentato i benefici dei suoi insegnamenti, è considerata l’incarnazione di Dio Madre, colei che è venuta sulla Terra per aprire il Settimo Chakra, il Sahasrara, e permettere agli esseri umani di raggiungere un nuovo stato evolutivo della coscienza. Dopo l’apertura del Sesto Chakra da parte di Gesù Cristo, Shri Mataji ha reso possibile l’ultimo passo dell’evoluzione umana: uno stato di completa gioia, beatitudine, consapevolezza spirituale  e pace interiore. Questo stato, se realizzato individualmente, consentirà all’intera collettività umana di entrare nella Satya Yuga, l’Età dell’Oro, in cui tutti potranno vivere in armonia, bellezza e consapevolezza divina.

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