13 Maggio 2025
IGDI ha intervistato Tiziana Beghin, candidata di punta del movimento 5 Stelle alle elezioni comunali di Genova. Beghin dopo 10 anni al Parlamento europeo porta nella capitale ligure un’importante bagaglio di esperienza e competenza sia su temi fortemente locali che su dossier internazionali come il commercio estero.
D:Potrebbe parlarmi dei punti principali del suo programma elettorale.
R:Noi ovviamente siamo all'interno di una coalizione molto allargata, quindi i nostri punti sono esattamente quelli del programma della coalizione, quindi a sostegno di Silvia Salis. Poi noi, come Movimento 5 Stelle, chiaramente abbiamo le nostre priorità, su cui puntiamo particolarmente, ma che sono assolutamente coincidenti poi con il resto della coalizione. Tra tutti i temi quello che forse ci sta più a cuore immediatamente in termini anche di rapidità dell'esequuzione, è riportare i municipi a quell'autonomia sia economica che operativa che purtroppo la giunta passata ha eliminato in un tentativo di accentramento delle decisioni.Questo ha creato non pochi problemi che invece potrebbero essere immediatamente gestiti e che purtroppo, invece, abbiamo visto in questi anni. Cose anche banali, ma che nella vita di tutti i giorni per i cittadini sono importanti. Pensiamo alla carta idigenica, nella migliore delle ipotesi, nelle scuole primarie o negli asili o addirittura alle finestre rotte rattoppate con il cartone per interi anni scolastici. Solo per fare un esempio. Quindi la riforma dei municipi, secondo noi, è una delle prime cose che porta poi al centro dell'azione politica il cittadino come effettivamente dovrebbe essere.Un altro punto per noi molto importante è quello della transizione energetica e ambientale. Genova è una città purtroppo con grandi problemi dovuti sicuramente alla conformazione geomorfologica, ma anche a decenni di sfruttamento e di cementificazione che hanno alterato molto gli equilibri. È chiaro che è un'operazione profonda non è che la possiamo ipotizzare nell'immediato, però sicuramente ci sono delle azioni che possono portare a mitigare gli effetti di un cambiamento climatico che sono sempre più violenti. Una delle cose, anche in questo caso molto rapide, che si possono fare è cercare di agevolare le coperture anche degli edifici pubblici, non solo con una transizione verso il fotovoltaico, che comunque ci richiede anche l'Unione Europea. Su questo ci sono già dei progetti in essere all'università con il catasto del solare per riuscire ad individuare in città quelle che potrebbero essere le coperture più idone. Un altro tema, non meno importante in ordine, è quello della legalità. Per noi è fondamentale, lo abbiamo dimostrato invitando in uno dei nostri eventi più importanti Roberto Scarpinato, che ci ha parlato di come in realtà le infiltrazioni di stampo mafioso non sono a pannaggio solo di alcune regioni d'Italia, ma i mei sono ben presenti anche in Liguria. Non dimentichiamolo, oggi noi andiamo ad elezioni proprio perché a causa di comportamenti non leciti è caduta la Regione e il nostro Sindaco è andato via e si è candidato in Regione. Quindi su quello anche per noi è molto importante porre l'accento. Quarto tema su cui io vorrei ancora l'attenzione è il lavoro povero che purtroppo Genova non fa eccezione. Nel rapporto della Caritas noi abbiamo visto aumentare le persone in difficoltà economiche, nonostante i dati di Istat a volte possano essere anche fraintesi e dare l'impressione di una maggiore occupazione, di un minor numero di persone senza impiego, il tema è che purtroppo gli impiegati, le persone che hanno un impiego molto spesso hanno un salario povero. Vengono conteggiate poi anche persone che lavorano un giorno. Ecco, su quello noi vogliamo fare la nostra parte sia con azioni sinergiche, con le parti sociali, con gli imprenditori e i vari stakeholders, per riuscire a soluzioni. Ovviamente il Comune non crea lavoro, però può creare le basi affinché gli operatori economici abbiano maggiore facilità, questo in sinergia con i vari livelli istituzionali. Poi, invece, da un punto di vista comunale, vorremmo introdurre il salario minimo per quel che riguarda i lavori e gli appalti comunali, che nonostante roboanti proclami e errori che confondono il costo per il comune con il salario orario, purtroppo in tanti casi vediamo essere sotto la fatidica soglia dei nove euro che viene considerata il limite per un lavoro dignitoso.
D:Per quanto riguarda i problemi infrastrutturali che Genova purtroppo ha avuto, vedi Ponte Morandi, Cosa intendete fare?
R:Noi abbiamo una posizione molto laica rispetto alle infrastrutture e rifiuttiamo categoricamente l'appellativo dei signori del no, perché anzi, se oggi dopo la disgrazia del ponte Morandi, in due anni è stato ricostruito un ponte, e’ anche grazie all'intervento dell'allora governo Conte, con un decreto che ha permesso una ricostruzione molto rapida del Ponte Morandi. Noi siamo contrari a quelle opere che che drenano una quantità non proporzionale di risorse, ricordiamolo, pubbliche, laddove ci sono invece magari altre priorità. E su questo, chiaramente, non abbiamo delle preclusioni, ma non vediamo di buon occhio alcuni progetti faraonici che nei fatti però costituiscono anche un problema per la cittadinanza. Skymetro uno fra tutti. Io ho tutta la famiglia che vive in Valbisagno e quindi conosco perfettamente il problema del collegamento con il centro di Genova. Però non considero SkyMetro, così come non lo considerano molti i cittadini e i vari comitati che sono sorti, la soluzione per i costi esagerati e per l'impatto su un territorio che è già fortemente compromesso e già fortemente sfidato. Quindi, appogliamo fortemente la proposta che è stata fatta dai Comitati rispetto al tram.Io poi, avendo fatto 10 anni al Parlamento Europeo, avendo visitato molte città europee, ho visto l'efficacia del tram, che non deve essere cambiato con quello che noi vediamo magari a Milano di antica memoria, ma con i treni di superficie molto lunghi, molto rapidi, che hanno un impatto molto più ridotto, ma una capacità di trasporto e soprattutto l'assenza di rotture di carico, che sono molto importanti e ci permetterebbero, tra l'altro, a differenza di SkyMetro, di collegare effettivamente Prato con Brigno. Le ricordiamo che questo progetto che è stato rimbalzato avanti-indietro dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, perché è sempre pieno di incongruenze, anche oggi in qualche modo licenziato ma senza rendere note quelle che sono le precauzioni. Quindi non abbiamo una reale soluzione del problema. Noi su questo a volte ci chiediamo se un rendering e un annuncio così clamoroso si traduce poi effettivamente piu’ in un problema per i cittadini che è una soluzione..
D:Lei è stata per anni nella Commissione Comercio Internazionale del Parlamento Europeo. Cosa ne pensa di questi dati introdotti dall'amministrazione americana? Sono una soluzione?
R:Una soluzione? Soltanto qualcuno poteva pensare che fosserto un'opportunità. È chiaro che noi oggi dobbiamo rivedere, io lo dicevo già dieci anni fa, il nostro modello economico che è così agganciato esclusivamente a una dipendenza fortissima dagli scambi e da una globalità che purtroppo ha portato a un certo impoverimento, già all'epoca dicevamo che avrebbe creato problemi. Noi, chiaramente, essendo il Movimento 5 Stelle, le nostre lauree valgono un po' meno rispetto a quelle di altri, secondo alcuni opinionisti, ma ahimè oggi lo dice lo stesso Draghi, perché nella sua ultima audizione, prima Bruxelles e poi anche al Senato, recentemente, rispetto al report sulla competitività, lui dice esattamente le stesse cose. Uno dei nostri problemi è stato proprio quello, essere così dipendenti dal commercio internazionale, per cui oggi abbiamo rigidità dei salari, perché in un'economia monetaria rigida l'unico modo per riuscire ad ottenere flessibilità era quella di comprimere i salari. Questo è un tema che noi in Italia sentiamo particolarmente. Oggi ci ritroviamo in questa situazione. Ma non è una cosa da cui si possa tornare indietro, perché le catene del valore oggi sono talmente integrate che non si può fare nient'altro.
D:A Genova opera la cinese Cosco. Cosa ne pensa dei rapporti tra Italia e Cina dal punto di vista commerciale?
R: Come dicevo prima, io non ho pregiudizi di nessun tipo. È chiaro che il sistema economico è purtroppo stato impostato in un modo che oggi ci porta ad avere degli squlibri enormi, ma le catene del valore sono così interconnesse che oggi pensare di poter rendersi autonomi da uno o dall'altro così rapidamente è francamente impossibile. Lo vediamo anche rispetto alla crisi energetica. Noi abbiamo smesso di acquistare il gas dalla Russia, ma ci siamo resi dipendenti dall'altra parte del metà con il gas liquefatto americano. Quindi è chiaro che si può pensare di fare un lavoro che sia più lungimirante verso il futuro, ma ci sono con tempi decisamente importanti. Oggi noi non possiamo non considerare l'importanza comunque della Cina tra i player e tra gli attori, con le cautele del caso. Ma io vorrei ricordare che non lo facciamo soltanto noi, voglio dire, è una cosa molto banale. Qualunque oggetto tecnologico, o meno, che noi oggi possediamo, in parte ha un componente che proviene dalla Cina.
D:Secondo lei, l'Organizzazione Mondiale per il Commercio, rischia di essere un po' delegittimata dalle azioni di Trump?
R:L'organizzazione Mondiale del Commercio non esiste più già da tempo, devo dire. Io già dal 2015 a Nairobi avevamo visto le grandi difficoltà a mettere insieme poi gli attori che, puntando sulla loro grande forza contrattuale, molto spesso si facevano beffe di quelle che erano comunque norme che si erano decise insieme. E direi che l'atteggiamento oggi molto muscolare di Trump non ci fa sperare nulla di buono.
D:Cosa farà come prima cosa se eletta?
R:La prima cosa che farò sarà di riposarmi 5 minuti. Dopodiché bisognera’ mettersi al lavoro con gli altri membri della Coalizione Coalizione, sperando che sia anche la coalizione a vincere, per riuscire a impostare un cronoprogramma. E come dicevo, una delle prime cose, dal mio punto di vista, è riportare al centro i municipi e quindi i cittadini.
Intervista in collaborazione con Henry Borzi
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