09 Maggio 2025
La prima Messa di un Papa è come il suo manifesto programmatico, anche se non si può mai ridurre l'universalità imprevedibile del Vicario di Cristo alle più basse e più prevedibili dinamiche dei leader politici. Papa Leone XIV inizia molto bene con una Messa solenne che vede la Chiesa universale di Cristo tutta riunita sotto il meraviglioso affresco sul Giudizio Universale di Michelangelo. Inizia bene in quanto rivela una pastorale chiara, forte e profonda. Lo cogliamo già nelle letture scritturali scelte per la sacra funzione: il passo dell'Apocalisse di Giovanni sulla bellezza luminosa della Gerusalemme celeste (Ap.21,9-14); la prima lettera di Pietro (1Pt.2,4-9) sull'elezione cristica di tutti i cristiani e su Cristo capo e fondamento della Sua Chiesa quale edificio spirituale e infine il Vangelo di Matteo, il cuore di questo Vangelo: l'investitura da parte di Cristo a Pietro della massima autorità spirituale fra gli uomini: le chiavi del Regno di Dio (Mt. 16,13-19). Ancora prima: nei canti che esaltano la sovranità di Cristo sulla terra. E poi le sue prime parole da Papa: "mi avete chiamato per portare una croce". Un Papa che rinsalda e riposiziona con forza tutti i fondamenti e le radici della fede cattolica e della millenaria tradizione vivente della Chiesa: la croce, la resurrezione di Cristo, il ruolo di Maria Madre della Chiesa e l'irrinunciabile missionarietà del Cristianesimo. Un'omelia tutta incentrata sul ruolo di San Pietro, il primo Papa e ruotante tutta attorno al ruolo mistico e messianico della Chiesa quale corpo mistico di Cristo. Formidabile per il suo spessore culturale l'antitesi posta tra Cristo quale Dio e Cristo quale "guru" o "superuomo". Papa Leone ci ha dato una grande lezione di fede contro i vari relativismi e i vari neopaganesimi oggi imperanti. La Chiesa viene quindi richiamata a tornare a Cristo e alla sua divina missione di cui ci fa partecipi. L'immagine della "città sulla collina" è immagine apocalittica ed ecclesiale molto cara al Cristianesimo americano ma valida e utile per tutti. Papa Leone ha rieccheggiato anche il Vangelo di Giovanni, confermando così la necessaria lezione dell'umiltà (Gv.3,30). Ha concluso la sua intensa e preziosa omelia con il richiamo alla figura di un grande martire: sant'Ignazio di Antiochia. Citandolo Papa Leone XIV ha già teso un ponte verso le Chiese ortodosse, mostrando il Papato quale "primo servizio nella carità". Che bello ascoltare "un Papa che fa il Papa". Modello per tutti di servizio e di abnegazione
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