Meme Berlusconi-Meloni, gli audio del Cav hanno scatenato la Rete - Gallery
Gli audio "rubati" a Silvio Berlusconi su Putin e la guerra in Ucraina hanno accesso l'ilarità del popolo della Rete: i meme migliori
Gli audio di Silvio Berlusconi non hanno provocato, come risultato, solo quello di far imbestialire Giorgia Meloni, ma anche di provocare un putiferio di meme divertenti. Una menzione speciale va alla pagina Facebook Le più belle frasi di Osho, la quale - come sempre -, in termini di meme, non sbaglia mai un colpo (basta vedere quelli in merito alla Ronzulli, riportati nella nostra gallery). Ma sono molti quelli a essersi scatenati, e ancora una volta il web è diventato memorabile.
Meme Berlusconi-Meloni, la Gallery
I nuovi meme prodotti dal popolo più irriverente della rete sono stati "ispirati", dalle nuove uscite di Silvio Berlusconi. O meglio, dai suoi audio rubati. In uno di questi, il più recente, il Cav aveva attaccato il presidente ucraino Volodymyr Zelens'kyj e difeso l'amico di un tempo Vladimir Putin. "Io non vedo come possano mettersi a un tavolo di mediazione Putin e Zelensky. Perché non c’è nessun modo possibile. Zelensky, secondo me… lasciamo perdere, non posso dirlo…", si sente dire dal leader degli Azzurri.
E ancora: "Sapete com’è avvenuta la cosa della Russia? Anche su questo vi prego, però, il massimo riserbo. Promettete? (…) La cosa è andata così: nel 2014 a Minsk, in Bielorussia, si firma un accordo tra l’Ucraina e le due neocostituite repubbliche del Donbass per un accordo di pace senza che nessuno attaccasse l’altro. L’Ucraina butta al diavolo questo trattato un anno dopo e comincia ad attaccare le frontiere delle due repubbliche". Così "le due repubbliche subiscono vittime tra i militari che arrivano, mi si dice, a 5-6-7mila morti. Arriva Zelensky, triplica gli attacchi alle due repubbliche. Disperate, le due repubbliche mandano una delegazione a Mosca e finalmente riescono a parlare con Putin. Dicono: 'Vladimir non sappiamo che fare, difendici tu'. Lui è contrario a qualsiasi iniziativa, resiste, subisce una pressione forte da tutta la Russia. E allora si decide a inventare una operazione speciale: le truppe dovevano entrare in Ucraina, in una settimana raggiungere Kiev, deporre il governo in carica, Zelensky eccetera, e mettere un governo già scelto dalla minoranza ucraina di persone per bene e di buon senso, un’altra settimana per tornare indietro.
Parole, queste che si sentono nell'audio, che hanno provocato l'ira di Giorgia Meloni, futura - con tutta probabilità - premier del nuovo governo. "UE-Nato o fuori dall'esecutivo", ha avvertito la leader di FDI.