Furto al Louvre, la lista dei gioielli rubati: dai diademi della regina Maria Amelia e dell’imperatrice Eugenia alle collane di zaffiri di Ortensia

La lista è composta innanzitutto della parure di zaffiri dello Sri Lanka, diamanti e oro appartenuta alla regina Maria Amalia e alla regina Ortensia. Cioè: un diadema, una collana e un paio di orecchini. Tra i capolavori scomparsi figura anche la parure in smeraldi di Maria Luisa, seconda moglie di Napoleone I. Si tratta di una collana e di un paio di orecchini ornati da 38 smeraldi, di cui 10 a forma di pera, 1146 diamanti, oro e argento. Infine, anche la grande spilla rocaille di Eugenia

Dal Museo del Louvre sono scomparsi alcuni dei gioielli più preziosi appartenenti alla collezione della Corona francese. Un patrimonio inestimabile di storia, arte e bellezza: diademi, parure e spille che raccontano i fasti di regine e imperatrici, da Maria Amalia a Eugenia.

Furto al Louvre, la lista dei gioielli rubati: dai diademi della regina Maria Amelia e dell’imperatrice Eugenia alle collane di zaffiri di Ortensia

Si tratta innanzitutto della parure di zaffiri dello Sri Lanka, diamanti e oro appartenuta alla regina Maria Amalia e alla regina Ortensia. Cioè: un diadema, una collana e un paio di orecchini. Regalo di Luigi Filippo, re di Francia dal 1830 al 1848, a sua moglie. Lo aveva acquistato nel 1821, quando era ancora duca d’Orléans, da Ortensia di Beauharnais, figlia di Giuseppina. L’insieme fu probabilmente modificato e rimontato, almeno in parte.

Tra i capolavori scomparsi figura anche la parure in smeraldi di Maria Luisa, seconda moglie di Napoleone I. Si tratta di una collana e di un paio di orecchini ornati da 38 smeraldi, di cui 10 a forma di pera, 1146 diamanti, oro e argento. In origine comprendeva anche un diadema e un pettine: l’intero insieme era stato donato a Maria Luisa d’Asburgo-Lorena, arciduchessa d’Austria, in occasione del matrimonio nel 1810.

Non montata con i diamanti della Corona, la parure fu trasmessa, alla morte di Maria Luisa nel 1847, al ramo degli Asburgo regnanti in Toscana. Sebbene le pietre del diadema siano state vendute singolarmente dopo il 1966 e il pettine sia stato modificato, la collana e gli orecchini sono rimasti nel loro stato originale. Fu acquistata dallo Stato nel 2004, con la partecipazione del Fonds du Patrimoine e della Société des Amis du Louvre.

Nell’elenco figura anche la grande spilla rocaille di Eugenia, risalente al 1855 e opera di Alfred Bapst. Include due dei diciotto diamanti a forma di cuore lasciati in eredità dal cardinale Mazarino a Luigi XIV. Attualmente manca inoltre il diadema di perle dell’imperatrice, realizzato nel 1853 da Alexandre-Gabriel Lemonnier, e il grande fiocco da corsetto, una spettacolare cascata di diamanti brillanti e rosa in argento con base d’oro, firmata da François Kramer tra il 1855 e il 1864.

Un bottino che non ha solo un valore economico incalcolabile, ma che rappresenta un frammento della memoria storica e artistica della Francia. Gli inquirenti parigini sono al lavoro per ricostruire le modalità del furto e rintracciare i gioielli perduti.