ROMA 18° Festa del cinema. Intervista al Golden Globe winner Jeremy Piven, protagonista del film "The Performance". VIDEO

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In "The Performance", film ispirato al racconto di Arthur Miller e diretto dalla sorella Shira Piven, Jeremy interpreta brillantemente l'ebreo Harold May, che si trova a dover ballare il Tip Tap al cospetto del Führer. Voto: 8,5. Intervista in esclusiva.

Intervista in esclusiva a Jeremy Piven per Il Giornale d'Italia

Intervista telefonica con sottotitoli realizzata e montata da Alessandra Basile

Foto nell'articolo e nel video, fonte/credits: courtesy of Sparks Go

"THE PERFORMANCE", film

Siamo nell'anno 1937 e all'ebreo Harold May (Jeremy Piven), ballerino professionista di tip-tap in cerca di successo, viene offerta un'occasione irrinunciabile, che lui stesso ritiene possa fargli fare il salto in alto nella sua carriera. Quello che, però, Harold ignora è che il tedesco, Damian Fugler (Robert Carlyle), dal quale per la prestazione richiesta a lui e alla sua compagnia riceverà moltissimi soldi, lo sta assoldando per un'esibizione esclusiva per Adolf Hitler. D'altra parte, Fugler non sa che Harold è ebreo, quindi, paradossalmente, anche lui corre da quel momento un rischio enorme. La posta in gioco è, dunque, altissima. Harold realizzerà tutto solo una volta arrivato a Berlino e si affiderà al Tip Tap.

Shira Piven è la sorella di Jeremy ed entrambi sono membri di una famiglia che il nostro intervistato ha definito di teatranti e zingari, intendendo un legame fra loro e uno stile di vita comune improntati all'arte sul palco e sul set. I genitori hanno più volte diretto Jeremy e sua sorella. Questa, però, è la prima volta che Shira, attrice lei stessa e già regista di film quali "Welcome to Me", "Fratellastri a 40 anni" e "Fully Loaded", dirige suo fratello e lo fa abilmente nell’adattamento (suo e di Josh Salzberg) di un racconto di Arthur Miller, uscito sul New Yorker; proprio sul noto quotidiano la madre di Shira e Jeremy lesse il racconto, suggerendolo poi al figlio. Nel film, come nel racconto, l’energia della danza s’intreccia con le avvisaglie di guerra, il che ci riporta anche all'attualità, dove, mentre scoppiano o proseguono guerre sempre più vicine ed inutili, per fortuna la bellezza dell'arte, nelle sue varie forme, teatro e cinema inclusi, spazia, incurante di limiti geografici, razziali, valoriali, di genere e così via.

Oltre a Jeremy Piven, nel cast di questo bellissimo film vediamo, fra gli altri, Robert Carlyle ("Trainspotting", "Le ceneri di Angela", "The beach", "Full Monty" per il quale vinse il Bafta al miglior attore protagonista e altri film). 

Shira Piven è una regista di origini teatrali che, nel 1999, fondò la Water Theatre Company, con cui ha messo in scena oltre 20 spettacoli, tra i quali "Full Loaded", che è stato poi il primo film da lei diretto. Shira ha diretto pure molte serie tv ("Transparent", "Sweetbitter", "Divorce" e altre). Inoltre, ha guidato la compagnia d’improvvisazione teatrale Burn Manhattan ed è stata insegnante di teatro in carcere.

RECENSIONE

Il film viaggia a ritmo di Tip Tap e Jeremy Piven è bravissimo nel rendere un mix di passione per il ballo, di desiderio di successo, meritato e giustamente ambito, e di terrore, per sè e la sua compagnia, quando si trova a compiere una scelta che si rivelerà di vita o di morte; quando, cioè, dovrà accettare, o meno, di nascondere se stesso per un sogno e una vita spesi sulle punte. L'attore ha speso 12 anni della sua vita su questo progetto e oggi, alla Festa del Cinema di Roma, sarà egli stesso spettatore, felicemente orgoglioso, della prima mondiale del suo "The Performance", letteralmente anche un film in famiglia. Allora cosa c'è di più bello di un lavoro fatto in team con una sorella? Questo film merita, al di là dei valori intrinseci di realizzazione ottima e cast indovinato, in parte fatto di ballerini professionisti di Tip Tap (Jeremy ha dovuto imparare il Tip Tap e l'ha fatto con talento e dedizione), merita per i valori famigliari che porta con sè. Il mio voto a "The Performance" è 8,5.

Faccio notare come TEATRO e CINEMA non siano due mondi distanti ma due braccia dello stesso corpo, uniti. L'uno (il teatro) serve all'altro (cinema), così come spesso l'altro rende onore e anche più bello l'uno. Un attore se non si forma a teatro dove lo fa? Certo se impara "on the job" sul set con dei grandi vicini è fortunato, ma la vita e le sfide del teatro sono uniche. 

Oggi in Sala Sinopoli all'Auditorium Parco della Musica (Roma) alle ore 22:00.