Sciuto (Politecnico): “Inauguriamo il 163° anno accademico, l’intelligenza artificiale deve essere uno strumento, non un divieto”
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Nell’intervista a Il Giornale d’Italia, la Rettrice del Politecnico di Milano commenta l'intervento di Mario Draghi, denuncia l’inadeguatezza del Fondo ordinario universitario e presenta le tre nuove lauree triennali in inglese del Piano Strategico 2026–27
Donatella Sciuto, Rettrice dell'Università Politecnico di Milano, in occasione dell'inaugurazione del 163° anno accademico, ha rilasciato un'intervista a Il Giornale d'Italia in cui ha commentato l'intervento di Mario Draghi, denunciato l’inadeguatezza del Fondo ordinario universitario e presentato le tre nuove lauree triennali in inglese del Piano Strategico 2026–27
Un commento sulle parole del Presidente Draghi e le sfide dell'intelligenza artificiale nel contesto attuale?
Il Presidente Draghi ha raccontato una situazione che noi conosciamo molto bene su cui già lavoriamo da tempo. L'avevo anche già anticipato in realtà nel 2023 quando avevamo fatto l'inaugurazione proprio sull'intelligenza artificiale, quindi non mi ha sorpreso quello che ha detto noi lavoriamo proprio per far sì che l'intelligenza artificiale sia uno strumento al servizio di tutti, della società, degli studenti e dei ricercatori in tutte le discipline oltre che a lavorare allo sviluppo. Credo che sarà una sfida sociale, ma credo anche che se si pianifica e si organizza bene come come ha parlato il Presidente Draghi si potrà tranquillamente seguire questa sfida senza porre dei divieti che sono assolutamente inutili
Durante il suo discorso ha parlato del Fondo ordinario per l'Università definendolo inadeguato.
Certo è inadeguato così come è, soprattutto sulla parte del diritto allo studio, visto che noi dobbiamo integrare con i nostri fondi e soprattutto, altro dato problematico, è che ogni anno riceviamo il fondo di finanziamento ordinario a settembre dell'anno in corso e questo rende difficile pianificare. Chiaramente siamo anche un Paese che investe poco nel sistema universitario in generale, ci dovrebbe essere un po più di lungimiranza e investire di più. È chiaro però, che ci sono dei problemi di bilancio, capisco anche che il Ministero fa il possibile che non dipende da loro. Il mio obiettivo è far sì che l'attenzione sia comunque alta su questo tema perché è un investimento sui ragazzi e sulle nuove generazioni che prenderanno in mano questo paese dopo di noi
Ci parli delle novità dell'anno accademico?
Le novità sono: tre nuove lauree triennali in inglese, una a Milano multidisciplinare di Engineering Science con l'obbiettivo di mettere insieme tutte le diverse ingegnerie, quindi adatta soprattutto a chi ancora non ha una scelta chiara e completa che sarà poi effettivamente definita al terzo anno. L'altra è Industrial Engineering nell'area nella sede di Piacenza e un'altra e Process Engineering nella sede di Cremona che si focalizza più sulla parte di ingegneria dei processi. L'obiettivo ovviamente è cominciare a far sì che si possano avere anche studenti internazionali sin dai primi anni per poterli formare completamente e non soltanto nella magistrale. In modo tale da rappresentare poi un potenziale anche di forza lavoro in questo Paese visto che il calo demografico è alle porte.