Mariavittoria Rava (Fondazione Rava): "Women for Haiti, aiutiamo nella cura del tumore al seno, portiamo l'eccellenza a chi non l'ha mai conosciuta"

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Nel discorso alla cena di raccolta fondi, la presidente della Fondazione Rava ripercorre la nascita del primo centro per la diagnosi e cura del tumore al seno ad Haiti — attivo dal 2017, unico nel Paese — un progetto che ha già coinvolto oltre 3.650 donne in un contesto segnato da guerra civile, malnutrizione e assenza di strutture sanitarie

L'impegno della Fondazione Rava oltrepassa i confini nazionali. Ad Haiti, dove il tumore al seno rappresenta la seconda causa di morte per le donne, la Fondazione ha avviato nel 2017 il primo centro per la diagnosi e la cura presso l'Ospedale Saint Luc, colmando un vuoto assistenziale drammatico. Prima di quella data, il paese caraibico era privo di qualsiasi possibilità terapeutica per questa patologia.

Il programma di screening, coordinato dal dottor Enrico Cassano attraverso sei missioni dedicate alla formazione dello staff locale, ha già coinvolto oltre 3.650 donne. Un risultato che testimonia la carenza di presidi sanitari di base in un paese dove, ogni ora, due bambini muoiono per malnutrizione e malattie curabili e un bambino su quattro rimane escluso dal percorso scolastico.

La presidentessa Mariavittoria Rava nel suo discorso, in occasione della cena di raccolta fondi tenutasi il 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza di genere, ha voluto ringraziare tutte le persone che hanno reso possibile questo progetto.

“Volevo dirvi che su questo palco abbiamo veramente dei pezzi da 90, non solo perché sono persone con un cognome famoso, ma perché sono persone che hanno deciso di dare il loro a cuore, i loro talenti e le loro risorse per cambiare la vita veramente a tante persone. Tra queste c'è anche il professor Enrico Cassano. Conosciamo bene la sua eccellenza e le sue capacità attraverso cui è riuscito ad aiutare tantissime donne, di cui molte presenti questa sera, con delle diagnosi precoci. Il professore ha voluto dedicare del tempo per venire con me in Haiti con Donatella Di Paolo, volontaria della Fondazione, al fine di creare una clinica per la diagnosi e cura dei tumori al seno in Haiti dove non esisteva niente del genere”.

La presidentessa ha poi continuato:“Io ora lascio la parola agli altri protagonisti della serata, ma prima ci tengo a dire altre due cose: questa clinica è nata diversi anni fa e ha salvato migliaia di donne già in un modo molto concreto non ha mai chiuso le porte, nonostante in Haiti ci sia una guerra civile. La Fondazione tutti i giorni, anche in Italia, segue progetti a difesa delle donne. Ma noi non facciamo manifestazioni. Noi lavoriamo silenziosamente, umilmente, nelle case-famiglia, nei centri antiviolenza, nelle periferie urbane, negli ospedali e diamo alle donne gli strumenti per aiutare sé stesse e i loro bambini. Questo penso che sia la cosa più importante. La vita è breve, non bisogna perdere tempo, bisogna fare e stasera insieme stiamo facendo qualcosa di importante e quindi grazie.
Il foulard, che vi doniamo questa sera, è straordinario, lo lascio raccontare a Manuela Galtrucco e per me è un gesto di generosità straordinaria perché dedica non solo delle risorse, ma la bellezza e l'eccellenza a tante donne che l'eccellenza non l'hanno mai conosciuta e quindi grazie di cuore a tutti voi per essere qua. Donate, donate, donate ma soprattutto divertitevi tantissimo”.