Luzzatto (RINA): "Ci stiamo preparando già a un futuro in cui la forza lavoro sarà ibrida e questa è una grandissima opportunità"

This browser does not support the video element.

Il Giornale d'Italia ha intervistato l'AD di RINA in occasione dell'InSummit: "Noi crediamo nell'innovazione aperta e nella contaminazione di diversi attori, ognuno dei quali contribuisce a sistemi di innovazione"

Carlo Luzzatto, Amministratore Delegato di RINA, è stato intervistato da Il Giornale d'Italia durante l'InSummit di Bip Group, sottolineando  come l’innovazione rappresenti il cuore della strategia del gruppo, fondato sull’integrazione tra conoscenza scientifica, tecnologia e collaborazione tra attori diversi. RINA, ha spiegato Luzzatto, si definisce una knowledge company impegnata nella creazione di ecosistemi di innovazione aperta. 

Oggi si parla di innovazione, tecnologica e organizzativa, come vi state muovendo? 

Rina è fondamentalmente una knowledge company, quindi l'innovazione è al centro della nostra strategia e perciò noi crediamo fondamentalmente che il ruolo che svolgiamo è quello di connettere tutti gli attori dei sistemi dell'innovazione. Quindi fondamentalmente crediamo nell'innovazione aperta e nella contaminazione di diversi attori, ognuno dei quali contribuisce a sistemi di innovazione. In questo senso stiamo aprendo in giro per il mondo quelli che noi chiamiamo open Innovation hubs che sono proprio sistemi di innovazione aperta che mettono in connessione nel territorio attori pubblici privati e istituzionali, oltre a start up con grandi aziende, garantendo un territorio in cui si possono provare dimostrazioni, laboratori eccetera. Quindi alla fine sfruttiamo anche un po il DNA aziendale che viene dal mondo della certificazione della terza parte e sostanzialmente è tutto science based e quindi questo credo che possa essere il contributo più importante che noi possiamo fornire a questi ecosistemi

In che modo invece bilanciate l'automazione e il lavoro umano?

L'automazione è un tema molto corrente. Noi ci stiamo preparando già a un futuro in cui la workforce sarà ibrida e quindi questa è una grandissima opportunità per la parte umana e non per quella agentica dell'AI di elevare il livello del contributo che le persone danno, lasciando poi all'innovazione, alla parte non umana alcuni mestieri che svolgono meglio e al giorno d'oggi diciamo fondati sui dati. Si può effettivamente creare questa collaborazione tra uomo e parte di automazione o parte che sfrutta l'intelligenza artificiale