Tommaso Corcos (Intesa Sanpaolo): "Polo Wealth Management è un unicum nel mondo, siamo leader in Italia con 909 mld€ della clientela ma ci aspettiamo un continuo incremento"

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Il Responsible Wealth Management Diviosns di Intesa Sanpaolo ha evidenziato a Il Giornale d'Italia la forza del modello integrato: sinergie tra private banking, asset management e assicurazioni spingono la crescita patrimoniale

Tommaso Corcos, Responsible Wealth Management Diviosns di Intesa Sanpaolo, nell’intervista rilasciata a Il Giornale d’Italia ha parlato dei risultati raggiunti grazie al Polo del Wealth Management che ha portato il Gruppo ad essere leader in Italia gestendo 909 mld di euro della clientela.

 

Un primo semestre con risultati molto importanti, come lo commentate?

Sicuramente la forza dei nostri risultati dipende dalla vicinanza di queste tre divisioni. La collaborazione tra le tre realtà ha portato alla costituzione del Polo del Wealth Management, si prevede il raggiungimento di risultati ancora più importanti e soprattutto confermeranno il fatto che il Wealth Management è uno dei motori di crescita del gruppo Intesa Sanpaolo. Perciò siamo molto contenti del lavoro svolto, siamo riusciti a mantenere i costi sotto controllo, abbiamo creato una struttura di coordinamento molto molto leggera, ma allo stesso tempo siamo riusciti ad avviare tutta una serie di progetti che saranno fondamentali per il futuro del Polo

909 miliardi di euro affidatevi dai clienti, un risultato che vi fa ben sperare. Per il futuro ci sono margini di miglioramento?    

L’aver unito le tre divisioni costituisce un unicum nel mondo. È sicuramente un elemento di differenziazione in Europa e ancora di più in Italia, per cui crediamo che la capacità di offrire consulenza ai risparmiatori sia fondamentale, ad oggi c'è tendenzialmente un sotto investimento sulla parte degli asset e delle attività che rendono di più e questo porta comunque a un depauperamento della ricchezza reale finanziaria degli italiani e quindi il modello di consulenza è vincente. Questo significa avere dietro anche delle fabbriche, delle realtà come Eurizon Intesa Sanpaolo, assicurazioni che ti danno la possibilità di lanciare questo trend e fare in modo che comunque ci siano le giuste allocazioni. Un altro fenomeno è quello della sottoassicurazione che è altrettanto importante quindi di fatto mettere insieme l'assicurazione management e il mondo della distribuzione significa avere una piattaforma di consulenza che fa e continua a fare educazione finanziaria, educazione assicurativa e quindi credo che sia una scelta giusta e come ricordavo prima veramente è veramente un unicum  

 

Gli asset in gestione sono anche in criptovalute?

No assolutamente no. Noi oggi non lo facciamo anzi in realtà la posizione è estremamente conservativa

 

Perché lo considerate rischioso?

La banca l'ha provata da un punto di vista della sperimentazione, di tutto quello che la catena sottostante e la tecnologia sottostante alle criptovalute. Quindi di fatto è giusto che vengano fatte questo tipo di sperimentazioni ed è giusto che siano state fatte in vari ambiti. Credo che nel futuro avere Digital Wallet sia fondamentale, questo non vuol dire però che sia necessario investire in cripto asset.

Durante la conferenza è stata posta la domanda su un eventuale reclutamento da parte dell’azienda. Vi aspettate qualche nome in particolare?

Noi non facciamo reclutamento ad hoc su qualche società, non è nel nostro stile, continuiamo a offrire quello di cui parlavamo prima: una piattaforma, un unicum per cui credo che in determinati momenti possa essere ancora più interessante, perché effettivamente vi può essere un momento di attrazione che può essere ancora più forte, ma lo sarebbe in ogni caso. È chiaro che quando c’è l’incertezza, lo abbiamo visto anche noi anche noi nel 2015 quando abbiamo messo insieme determinate la realtà: private bank e i promotori finanziari è chiaro che un po di incertezza ce l'hai e nell'incertezza esiste. Nell’incertezza però esistono dei porti sicuri e noi ad oggi siamo un porto sicuro come ama ripetere il nostro amministratore delegato di gruppo