Ceccherini (Osservatorio independent thinking): “Rebranding in ottica internazionale, pensiero libero come antidoto a propaganda e mainstream"
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Il fondatore e presidente dell’Osservatorio permanente Giovani-Editori ha presentato il rebranding in Osservatorio independent thinking; il focus della conferenza allenare i giovani al pensiero critico
Una nuova identità per affrontare nuove sfide. È stato presentato a Milano, nel corso di una conferenza stampa, il nuovo nome e brand dell'Osservatorio Permanente Giovani-Editori che si rinnova diventando: "Osservatorio independent thinking". Andrea Ceccherini, presidente e fondatore dell'Osservatorio, ha raccontato i nuovi progetti a Il Giornale d'Italia.
25 anni di storia, un rebranding e un nuovo nome. Perché questa esigenza di cambiamento?
Perché esiste un percorso di internazionalizzazione che non c’era mai stato e io sono molto orgoglioso e anche emozionato di annunciare che l’Osservatorio Permanente Giovani Editori diventa “Osservatorio independent thinking”. E oggi noi non cambiamo solo un nome, noi rinnoviamo una promessa quella di allenare milioni di giovani, da oggi non solo italiani, all’esercizio più utile e prezioso che ci sia, anche per la nostra democrazia, quello di pensare con la propria testa per tenere la propria vita in pugno. Io credo che Osservatorio independent thinking voglia essere un luogo dove il futuro si costruisce insieme e non si subisce. Dove i giovani, di conseguenza, possono usare la propria testa per non lasciarsi contagiare da quella propaganda, da quei tentativi di manipolazione
Se si nominano futuro e nuove generazioni non possiamo non parlare di tutti i bambini di Gaza che ad oggi un futuro non lo hanno più
Io sono al fianco del popolo palestinese. Intanto credo che la guerra debba essere combattuta da due eserciti, mentre qui c’è un esercito solo e dall’altra parte delle persone a mani libere e spesso senza nemmeno niente in pancia. E quindi la mia solidarietà è assoluta e piena, anche se non dimentico i fatti del 7 ottobre non posso certo considerare proporzionata una reazione di questa portata e di questa disumanità
Durante la conferenza ha parlato di “internazionalizzazione”. Cosa rappresenta e che valore ha?
Significa che le esperienze, per esempio, di media education e di economic and financial letteracy dove l’Osservatorio è leader assoluto nella scuola italiana. Sono state esperienze lunghe, 25 anni dove abbiamo imparato molto dal lavoro degli insegnanti e siamo pronti oggi, grazie a partner internazionali che ci accompagneranno, a portarli nel mondo prima di tutto in Europa nei diversi Paesi che la compongono e poi gradualmente a livello globale
Quali sono i temi di "mainstream" e "pensiero unico" che avete affrontato negli ultimi anni?
Noi crediamo che la manipolazione e i tentativi di propaganda siano passati da tentativi di singoli a tentativi di imprese, addirittura oggi a tentativi di Stati. Pensiamo alle guerre e a come si combattono anche sul fronte delle fake news e allora allenarsi a pensare è un modo per avere un antidoto per difendersi dalle tossine di certe forme moderne di propaganda mainstream