Foroni (FS Security): "Le bodycam garantiscono sicurezza e innovazione; apriremo Security Academy a Rogoredo entro la fine del 2026 per una realtà più specializzata"

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Pietro Foroni, Amministratore Delegato di FS Security (Gruppo FS Italiane): "La sperimentazione porterà ottimi risultati, prevediamo di estenderne l'uso a tutto il personale al 2026; la formazione degli operatori resta fondamentale e il progetto di Milano Rogoredo punta a una maggiore specializzazione in security"

Pietro Foroni, Amministratore Delegato di FS Security (Gruppo FS Italiane), in occasione dell'avvio della sperimentazione delle bodycam per il personale di FS Security in Liguria, ha dichiarato: "Le bodycam garantiscono sicurezza e innovazione; apriremo Security Academy a Rogoredo entro la fine del 2026 per una realtà più specializzata".

Sulla base di quello che si sa già relativamente a questa misura, partita in modo ridotto in Emilia Romagna, ci sono dei dati che ci possono raccontare che effetti ha?

"L'anno scorso abbiamo condotto questa sperimentazione con l'impresa ferroviaria regionale dell'Emilia Romagna Trenitalia Tper su loro indicazione e ha avuto buonissimi risultati. È risultato che l'attivazione delle bodycam è avvenuta solo in maniera sporadica e spesso davanti alle situazioni di pericolo il malintenzionato, vedendo la bodycam, ha receduto da queste sue intenzioni. Pertanto, la sperimentazione avvenuta l'anno scorso ci ha spinto come società FS Security a voler provare anche noi questa iniziativa. Vedremo come va, io sono convinto che darà buoni risultati, infatti nel piano industriale abbiamo indicato l'acquisto tra il 2025 e il 2026 di dotazioni di bodycam per tutto il personale di FS Security."

Dato che l'iniziativa prevede un'adesione volontaria, c'è uno schema preciso nella modalità di chi partecipa e chi non partecipa o come procedete?

"I vari coordinatori di presidio hanno chiesto ai lavoratori chi volesse partecipare a questa sperimentazione, ci sono state molte candidature e poi i vari territori hanno fatto delle scelte. La partecipazione del lavoratore è voluta, nel senso che il lavoratore sa e capisce che questo strumento è, prima di tutto, una tutela verso se stesso e la propria attività."

A livello regionale, in Liguria quali saranno i numeri e le modalità di questa iniziativa che è un "deterrente"?

"Le sperimentazioni oggi prevedono l'utilizzo di circa dieci bodycam per ogni presidio, quindi saranno dieci gli operatori di FS Security che utilizzeranno questo tipo di strumentazione. È chiaro che questi dieci operatori avranno poi l'onere di trovarsi molto più spesso sui treni o in particolari asset ferroviari per verificare la bontà dello strumento. Le bodycam che abbiamo scelto per ciascun presidio sono diverse, perché l'obiettivo della sperimentazione, oltre a verificare l'effettività e l'utilità dello strumento, è quello di trovare le tecnologie migliori che possono adattarsi meglio alle nostre alle nostre esigenze. La sperimentazione durerà quattro mesi, pertanto in questo lasso di tempo tireremo le somme e faremo tutte le valutazioni necessarie."

Quali sono le competenze che ricercate negli operatori e come si sono evolute nel tempo? 

"I nostri operatori non sono forze dell'ordine, collaborano con esse. Non siamo istituti di vigilanza o guardie giurate, siamo operatori ferroviari che hanno competenza in base alla normativa vigente del D.P.R. 753 del 1980, quindi, di fatto possono verificare i titoli di viaggio e sanzionare eventuali situazioni. Le caratteristiche che noi cerchiamo sono l'esperienza nel settore della Security e il saper dialogare con il personale viaggiante. Quello che dico sempre è di avere il sorriso sulla bocca perché dobbiamo rassicurare i viaggiatori. Inoltre, per i nostri operatori è importante una formazione nel leggere, riconoscere e relazionarsi verso certi comportamenti."

Qual è la formazione che fornite ai vostri operatori e come li supportate per gestire le situazioni di emergenza o le interazioni complicate con il pubblico, qual è il protocollo che prevedete in questi casi?

"Ai nostri operatori forniamo una formazione specifica, che viene realizzata sia con risorse interne sia con operatori accreditati in base al contratto collettivo nazionale e ai protocolli del gruppo. La formazione ha un focus sulla capacità di riconoscere certi comportamenti, su come agire in stazione e come relazionarsi con gli asset ferroviari. Per noi è un aspetto fondamentale, abbiamo una grandissima attenzione tant'è che stiamo costruendo il progetto della Security Academy che nascerà a Milano Rogoredo entro la fine del 2026. Per questa iniziativa l'obiettivo, oltre a quello di una rigenerazione urbana di una parte della stazione, sarà quello di creare una realtà più specializzata in Security per quanto riguarda il personale del gruppo."

Per quanto riguarda la collaborazione con le forze dell'ordine, come interagite per creare un ambiente ferroviario più sicuro?

"La collaborazione è fondamentale ed è a 360 gradi, di fatto, noi siamo al servizio delle forze dell'ordine soprattutto della Polizia Ferroviaria. Tra il nostro personale e il loro, così come tra i loro responsabili e i nostri responsabili territoriali, manteniamo dei contatti quotidiani e incrementare questo tipo di collaborazione è qualcosa di fondamentale e prioritario per ottenere i migliori risultati possibili. Noi non siamo forze dell'ordine, ci affianchiamo a loro quindi gran parte della nostra attività è spesso funzionale a supportare e migliorare il loro lavoro."