Comedini (Italferr): "Lavoriamo per conciliare la realizzazione di opere strategiche con la tutela dei beni archeologici presenti sul territorio"

This browser does not support the video element.

Il Giornale d'Italia ha intervistato Massimo Comedini, responsabile Ambiente Architettura e Territorio Italferr, in occasione della presentazione ad Afragola (Na) dei reperti archeologici ritrovati durante gli scavi per la nuova linea AV/AC Napoli - Bari

Il Giornale d'Italia ha intervistato Massimo Comedini, responsabile Ambiente Architettura e Territorio Italferr, in occasione della presentazione ad Afragola (Na), nella stazione FS, dei reperti archeologici ritrovati durante gli scavi per la nuova linea AV/AC Napoli - Bari:

Tecnologie per l'archeologia

"La Napoli-Bari sicuramente ha dato un impulso molto importante allo sviluppo di nuovi approcci e nuove tecnologie nel campo dell'archeologia preventiva perché, come potrete vedere, la quantità di aree in termini di estensione ma anche di volumi di terreno indagati è enorme in questo progetto e questo ha degli impatti sui tempi e sui costi di realizzazione di queste grandi infrastrutture che sono infrastrutture strategiche per il Paese. Quindi dobbiamo riuscire a conciliare la necessità di fare realizzare queste opere con la tutela dei beni archeologici che sono presenti in quantità enorme sul nostro territorio. Pensate che sulla Napoli-Bari partiamo da testimonianze preistoriche per arrivare fino al Medioevo. Tutto questo ci ha impegnato moltissimo ed è stato lo stimolo a sviluppare nuovi approcci, soprattutto utilizzando le tecnologie più avanzate, sia nel campo della sensoristica, utilizzata per fare indagini indirette, sia con l'utilizzo dell'intelligenza artificiale, che deve essere guidata dall'uomo, dall'archeologo".

Archeologi - progettisti e IA

"I nostri archeologi sono dei progettisti che affiancano ingegneri e architetti, quindi sono diventati progettisti a tutti gli effetti e guidano la ricerca delle informazioni, l'analisi e l'interpretazione dei dati che si ricavano in tutte le fasi della progettazione.

L'intelligenza artificiale ci viene in aiuto perché dobbiamo elaborare grandissime quantità di dati e stabilire delle relazioni tra i dati che ricaviamo da diversi tipi di sensori che vengono impiegati. 

Questo ci ha portato oggi a degli approcci che probabilmente sono tra i più avanzati non solo in Italia ma anche al mondo perché lo studio dell'archeologia preventiva sicuramente è a livelli molto avanzati in Italia, visto il contesto in cui dobbiamo operare. Un contesto in cui le testimonianze storiche sono abbondanti e anche, lasciatemi dire, facilmente reperibili nel senso che basta scavare a volte anche 30 centimetri ed emergono reperti di ogni genere.

In questo contesto è di vitale importanza sfruttare le nuove tecnologie e metterle al servizio da un lato della realizzazione delle opere ma dall'altro anche dello studio scientifico che si può fare grazie alla realizzazione di queste opere".

"Grandi opere opportunità per nuove scoperte"

Quindi le opere diventano un'opportunità per scoprire cose nuove, per confermare cose che si conoscevano già e per valorizzare il territorio laddove i ritrovamenti sono così importanti come spesso accade, da giustificare anche poi una valorizzazione degli stessi che può essere messa al servizio del territorio".