Chiusura cinema e teatri, gli attori spengono Instagram contro il Dpcm: "Non siamo solo tempo libero"
Dopo la pubblicazione del nuovo Dpcm che impone il blocco di cinema e teatri, sono molti gli attori che insorgono: "Siamo anche lavoro, perché non ci ascoltate?" L'appello al governo
Gli attori italiani 'spengono' Instagram per protestare contro il nuovo Dpcm: in molti chiedono che i lavoratori dello spettacolo vengano tutelati e messi in condizione di lavorare. Ecco il loro messaggio di protesta e le richieste dirette al governo.
Chiusura cinema e teatri, gli attori spengono Instagram contro il Dpcm: "Non siamo solo tempo libero"
Il mondo della cultura si mobilita contro la chiusura dei cinema e dei teatri, prevista dal nuovo Dpcm e vigore da oggi, lunedì 26 ottobre, fino al 24 novembre 2020. Un messaggio forte e chiaro quello inviato da Unita, l'associazione nazionale di interpreti dell’audiovisivo, teatro e spettacoli dal vivo, che sul suo profilo Instagram scrive: "Non siamo tempo libero. Siamo lavoro e molto di più. Non condividiamo le decisioni prese su cinema e teatri, e non da oggi. Come intendete sostenere i lavoratori? Perché non ci ascoltate, rispondendo alla nostra richiesta di un incontro?
Sono in molti ad aderire all'iniziativa: da Pierfrancesco Favino a Stefano Accorsi, da Caterina Guzzanti a Vittoria Puccini, da Carolina Crescentini a Claudia Gerini.
L'appello ad aiutare il mondo della cultura e dello spettacolo è rivolto al governo: vengono chiamati in causa il ministro della Cultura Franceschini, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Dpcm 25 ottobre 2020: chiusi cinema e teatri. La protesta degli attori italiani
In seguito alla decisione di chiudere cinema e teatri, molti attori italiani protestano. Le richiesta dell'associazione Unita - che ha come presidente Vittoria Puccini - sono chiare:
- Tenere aperte le sale con gli orari degli spettacoli anticipati a prima del coprifuoco
- Introdurre i protocolli di sicurezza per il teatro (su modello del protocollo audiovisivo) per artisti, tecnici e maestranze
- Far rispettare il comma 5 dell’art.19 del CCNL della Prosa in caso di sospensione della produttività
- Creare ammortizzatori sociali continuativi per colleghe e colleghi in difficoltà fino al termine dell’emergenza”.
Intanto, Favino e Accorsi accompagnano la protesta con una famosa frase del direttore d’orchestra Claudio Abbado: “La cultura è un bene comune primario come l'acqua; i teatri le biblioteche i cinema sono come tanti acquedotti”.