La vera storia di Tonya: la povertà, gli abusi sessuali e l'aggressione

'Tonya', il film che racconta la biografia della pattinatrice statunitense Tonya Harding, andrà in onda stasera alle 21.20 su Rai3.

Questa sera alle 21.20 su Rai3 sarà trasmesso 'Tonya', il film biografico ispirato alla vita di Tonya Harding, la pattinatrice statunitense accusata di aver fatto spezzare una gamba ad un'avversaria per poter vincere un titolo. L'attrice Margot Robbie interpreterà e darà voce ad un personaggio tra i più controversi e discussi del mondo dello sport.

Presentato al Festival di Toronto e alla Festa del Cinema di Roma, la proiezione del film di Craig Gillespie ha, in entrambi i casi, diviso la critica fra coloro che hanno apprezzato l'anima pop del film e chi invece è rimasto interdetto di fronte alla leggerezza con cui la difficile vita di Tonya è stata proiettata sullo schermo.

In ogni caso questa è la storia della vita di Tonya, una vita vissuta tra povertà, violenze e piroette sul ghiaccio.

Tonya Harding, la povertà e il rapporto con sua madre

Sicuramente, per il mondo del pattinaggio, Tonya era un'atleta e una figura insolita, non convenzionale. Il suo approccio alla disciplina potrebbe essere riassunto nell'espressione tipica di questo sport: "Kiss and Cry", letteralmente "bacia e piangi". Come ricorda il sito della 'Lucky Red', il termine viene utilizzato per indicare la zona a bordo pista dove gli atleti restano insieme ai loro allenatori in attesa del verdetto finale che determinerà la classifica.

Era proprio nell'area del "Kiss and Cry" che veniva fuori il carattere focoso ed impetuoso della Harding: la pattinatrice non accettava mai i voti che le venivano dati per le sue esibizioni.

La sua insoddisfazione, così come viene mostrato nel film, derivava dal fatto che il basso punteggio che le veniva assegnato non era mai determinato dalle sue capacità tecniche, ma dal suo aspetto esteriore. A causa della povertà in cui viveva infatti, Tonya non poteva permettersi i costumi sofisticati richiesti per partecipare alle gare; era sua madre LaVona a realizzarli. Spesso era proprio per il suo aspetto sciatto che le sue esibizioni venivano dequalificate.

Anche il rapporto con sua madre era piuttosto controverso. Stando a quanto riportato dalla pellicola, LaVona era una donna dittatoriale e crudele. Alcuni colleghi di Tonya e testimoni dei suoi allenamenti raccontano invece, secondo 'Movieplayer', che in realtà LaVona era una madre premurosa e sempre attenta ai bisogni e alla necessità della figlia.

Gli abusi sessuali del fratellastro

Una scena del film 'Tonya' mostra la ragazza intenta a divincolarsi dal fratellastro, soprannominato Creepy Chris (l'inquietante Chris).

Tonya subì molestie continue dal fratellastro fin dall'età di quindici anni. Il culmine delle persecuzioni del ragazzo nei confronti della sorellastra venne raggiunto quando Chris, la sera del primo appuntamento di Tonya con quello che poi sarebbe diventato suo marito, provò ad abusare di lei nel bagno della loro casa. La pattinatrice riuscì a scrollarselo di dosso e a chiamare la polizia: Chris venne arrestato.

Le violenze domestiche

Impaziente di lasciare la casa di Portland dove era cresciuta senza la presenza di un padre e costretta a subire le molestie del fratellastro, Tonya sposò il primo uomo che le dimostrò un po' di affetto: Jeff Gilooly. La coppia convolò a nozze dopo poco tempo dal primo incontro, ma lui, nonostante i modi da uomo innamorato, ben presto iniziò a picchiare la moglie e si rivelò per quello che era, un uomo violento e possessivo.

In 'The Tonya Tapes', il suo libro autobiografico, Tonya ha raccontato di quando un giorno, dopo essersi separati, Gilooly si introdusse in casa sua minacciando di spararle e di uccidersi. La Harding riuscì ad uscire di casa, il marito la raggiunse e sparò un colpo: fortunatamente il proiettile colpì l'asfalto rompendosi in una serie di frammenti, molti dei quali colpirono la faccia della donna.

L'aggressione di Nancy Kerrigan

Il 6 gennaio 1994, durante una sessione di allenamento per le qualificazioni ai campionati nazionali, la pattinatrice Nancy Kerrigan, che era in lizza per la vittoria, venne colpita all'improvviso da uno sconosciuto che le spezzò una gamba colpendola ripetutamente con una sbarra sul ginocchio destro. La pattinatrice ovviamente non poté partecipare alla gara che venne vinta proprio dalla Harding.

Tonya e Gilooly furono immediatamente accusati di aver assoldato un uomo per impedire a Kerrigan di concorrere per il titolo. La pattinatrice ha sempre negato di aver avuto un ruolo nell'aggressione, ma il processo a cui venne sottoposta minò la sua reputazione tanto da essere costretta ad abbandonare per sempre il mondo del pattinaggio.

La sua vicenda è talmente nota che nel 2007, durante la campagna per la presidenza americana , Barack Obama usò la frase: "Fare un Tonya Harding" con il significato di "segare le gambe all'avversario". Intervistata in merito, la Harding dichiarò di aver trovato fuori luogo l'affermazione di quello che sarebbe diventato il Presidente degli Stati Uniti. Alla fine però l'ex pattinatrice concluse: "Tutta la pubblicità è comunque buona pubblicità".