Coronavirus, Bassetti: 'Stop corsa ai tamponi, ecco cosa fare'
La paura sta giocando un brutto scherzo: migliaia di persone si affollano negli ospedali senza sapere bene cosa fare. "Il Coronavirus si può gestire anche da casa": ecco le parole dell'infettivologo Bassetti
"Stop alla corsa ai tamponi": a dirlo è Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova e componente della task force Covid-19 della Liguria. Il motivo della frenata sarebbe "evitare il sovraccarico delle strutture" che li fanno, ha precisato in un'intervista al Giornale.it.
Proprio in queste ultime settimane si è verificata una vera corsa a test e tamponi. "Si va dal medico e gli si chiede di prescriverlo, ma così il dottore si trova tra l'incudine e il martello, perché ha tante persone che chiedono la stessa cosa. Quindi occorre evitare di usare i tamponi quando non sono appropriati, altrimenti si creano file e attese" dichiara Bassetti.
"Il rischio è che, durante l'attesa, che può essere molto lunga, il virus si diffonda, in caso sia presente un positivo- continua l'infettivologo - Pensiamo a tante persone che stanno 6-7 ore in coda: si crea un ambiente dove potrebbe avvenire un calo di attenzione nelle misure di prevenzione e se c'è un positivo ci può essere il rischio anche di potenziali contagi".
Per questi motivi, secondo Bassetti, è fondamentale rimanere a casa. "Io ho passato mesi a chiedere di attrezzarci e, soprattutto, a dire alla gente che questa è un'infezione che si può gestire a casa", ha continuato l'esperto, intervistato dal Giornale.it.
"Nei mesi estivi andava spiegato alla gente che l'infezione da Covid, nella stragrande maggioranza dei casi, decorre in maniera lieve e si poteva gestire a casa. Questo non è stato fatto e i risultati si vedono nei nostri ospedali" ha scritto su Facebook il direttore della Clinica di Malattie Infettive genovese.
L'errore - secondo quanto dichiara Bassetti - sarebbe stato quello di dire alle persone "che il Covid era sempre una malattia devastante, che dava sempre complicazioni perpetue e che buona parte dei contagiati sarebbe finito intubato o morto, così, non appena qualcuno ha un sintomo, corre in ospedale a farsi curare e ricoverare per paura di non avere cure adeguate a casa".
"Chi ha avuto contatti diretti, per più di 15 minuti, con casi positivi si deve quarantenare". Non deve uscire di casa, né recarsi in ospedale: questo è ciò che suggerisce l'infettivologo Bassetti.
Poi risponde a "certi colleghi che hanno solo tentato di ammazzarmi mediaticamente e di linciarmi. Mesi fa nessuno mi ha ascoltato" ma ora la paura sta spingendo le persone a riversarsi negli ospedali, senza sapere bene cosa fare. Infine Bassetti conclude: "Che siano loro a farsi un esame di coscienza e a pensare che disastro hanno combinato. I danni rischiano di essere devastanti. La politica della paura non serve a nessuno".