Coronavirus, Locatelli: 'Lockdown a Natale? Non ci sono gli elementi'

Il presidente del Consiglio superiore di sanità e componente del Comitato tecnico-scientifico per l'emergenza coronavirus, scongiura una possibile nuova chiusura, convinto che si possa ancora invertire la marcia dei contagi da Covid-19.

"Non ritengo vi siano elementi che possano indirizzarci a prevedere un prossimo, nuovo lockdown, né tantomeno un lockdown da realizzarsi in un tempo così definito, ma ancora relativamente lontano, quale le festività natalizie". Così il presidente del Consiglio superiore di sanità (Css) e componente del Comitato tecnico-scientifico (Cts) per l'emergenza Coronavirus, Franco Locatelli ha scongiurato l'ipotesi di un possibile nuovo lockdown, convinto che si possa ancora invertire la marcia dei contagi da Covid-19.

Intervistato dal 'Corriere della Sera', l'esperto ha dichirato: "Sarà determinante quello che ognuno di noi nei comportamenti individuali sarà in grado di fornire come contributo per evitare che l'incremento di nuovi casi giornalieri assuma un andamento esponenziale sfuggendo al controllo".

Covid-19, Locatelli: "Tutti devono fare quello che possono per limitare la diffusione del virus"

"Siamo certamente in tempo" per cambiare passo, "ma dipende da come i singoli cittadini e, insieme, come Paese, siamo disposti a fare, perché questo possa avvenire. E' quindi fondamentale che tutti, nessuno escluso, facciano quanto è nelle proprie possibilità per limitare la diffusione del virus. Non ci possiamo proprio più permettere deviazioni dalle buone regole", ha raccomandato Locatelli. "La ripresa della curva epidemica coinvolge tutte le regioni, con maggior concentrazione in alcune. Guardiamo ad esempio Lombardia, Campania e Piemonte. Sono numerosi i focolai sparsi nel Paese. E' prioritario identificarli e interrompere le catene di trasmissione per limitarne appunto la propagazione. E' chiaro che, quanto più elevato è il numero di focolai e la dimensione numerica dei nuovi casi, tanto più impegnativo o addirittura impossibile diventa il compito dei dipartimenti di prevenzione", ha aggiunto l'esperto.

Coronavirus, Locatelli: "Al momento nessuna regione ha esaurito le risorse a disposizione in terapia intensiva"

"Al momento nessuna regione ha esaurito le risorse a disposizione" in terapia intensiva. "I dati che si riferiscono a una tendenza all'esaurimento dei posti letto nelle rianimazioni pertengono alla dotazione aggiuntiva specifica per i pazienti affetti da Covid-19", ha dichirato l'esperto. "Esiste però tutta la quota, assai elevata, di posti letto convenzionali nelle rianimazioni degli ospedali che, quando la curva dei contagi era limitata, avevano ripreso a svolgere le funzioni di supporto normalmente dedicate ad altre patologie", ha specificato Locatelli.

"Anche se si assistesse a un ulteriore incremento del numero di pazienti - rassicura il presidente del Css - sono disponibili posti di terapia sub-intensiva prontamente convertibili in intensiva. Sempre che dovesse essere necessario".

Covid-19, famiglia e mezzi pubblici luoghi cardine per la trasmissione del virus? Risponde Locatelli

Il presidente del Css ha risposto ad alcune domande relative a quanto la famiglia, così come i mezzi pubblici, possa essere uno dei luoghi principali per la trasmissone del Coronavirus.

"Il rischio è che la famiglia, intesa sia come persone sia con riferimento alla sfera abitativa, possa essere percepito come il luogo in cui si è meno portati ad adottare misure atte a preventive il contagio", ha dichiarato l'esperto in merito ai focolari-intrafamiliari che rappresentano circa il 70% del totale. Quanto alla regola che disponde il limite di 6 persone a cena, applicata anche in Francia, Locatelli ha detto: "La cosiddetta 'regola del 6' non è una legge ma una raccomandazione che, pur in assenza di un'indiscutibile evidenza scientifica, è fondata su un principio ispiratore improntato a massima precauzione e strettamente connesso alla logica di evitare assembramenti in luoghi chiusi".

"I mezzi di trasporto, soprattutto in alcune ore del giorno, certamente rappresentano un potenziale luogo dove possono formarsi assembramenti, da evitarsi nel modo più assoluto". Tuttavia, "non sono disponibili dati che possano far ricondurre la modifica del trend della curva dei contagi al loro utilizzo né, tantomeno, sono stati segnalati focolai. I mezzi di trasporto offrono un servizio prezioso per il nostro Paese che è pertanto da preservare. Sono serviti a far ripartire la scuola che è fondamentale rimanga aperta: la trasmissione intra-scolastica rimane una dinamica di trasmissione molto limitata. Un ruolo chiave nelle grandi metropoli è quello dei city mobility manager, che possono trovare soluzioni per incrementare corse e mezzi", così Franco Locatelli ha risposto alla domanda in cui gli si chiedeva se i trasporti hanno favorito e favoriscono la crescita dell'epidemia.