Giallo Caronia, il legale Mondello: 'Viviana non si è uccisa e non ha ucciso Gioele'
"Viviana non si è uccisa e non ha ucciso il piccolo Gioele". Ne è convinto Claudio Mondello, il legale e cugino del padre di Gioele, il bambino di 4 anni scomparso lo scorso 3 agosto nei boschi di Caronia e forse ritrovato senza vita. Non c'è ancora l'ufficialità, ma quasi certamente i resti trovati da un volontario nel bosco appartengono al piccolo. Ieri sera inoltre il padre ha riconosciuto le scarpine blu del bimbo. Il legale ha voluto condividere una sua ipotesi su Facebook. "Faccio mia la ricostruzione di chi ha restituito Gioele alla propria famiglia - ha scritto - Giuseppe Di Bello, ex brigadiere dei Carabinieri. E’ probabile che il bambino abbia vagato tra i boschi fino al momento in cui è incorso in un incontro funesto, forse un suino nero dei Nebrodi; in zona ve ne sono molteplici sia da allevamento che allo stato brado".
"Il proposito" di Viviana "è violato da un fatto sopravvenuto, non previsto nè prevedibile, ovvero un fortuito sinistro automobilistico. La propria posizione era tale - scrive il legale - da metterla in grave difficoltà (si trovava a 100 km da dove avrebbe dovuto essere). Decide, quindi, di guadagnare la fuga. Il teste del nord, il cui senso civico revivisce a distanza di due settimane, riferisce di una madre che si evidenzia per una condotta di protezione e tutela del figlio. Protezione".
"Viviana è rinvenuta ai piedi di un traliccio - ricorda ancora Claudio Mondello - il corpo della madre e quello del piccolo distano 500 metri in linea d'aria e più di 1 km se si seguono le stradine di collegamento viario. E’ lecito ipotizzare quanto segue: il bambino sfugge alla vigilanza della madre e si allontana. Forse anche solo di pochi passi. Probabilmente qualcosa, in quello scenario di campagna, attira la sua attenzione oppure lo spaventa. La madre, terrorizzata, cerca disperatamente di trovarlo ma i suoi tentativi falliscono".