Coronavirus, esperti: 'Pronti a chiusure rapide e mirate'. Ipotesi lockdown intermittenti

"Fin dall'inizio della pandemia si era ipotizzato che dopo la fase acuta avremmo dovuto essere pronti a fare chiusure rapide e mirate per contenere i contagi". Lo ricorda il fisico Enzo Marinari dell'Università Sapienza di Roma. Per realizzare questo obiettivo "sarà fondamentale migliorare le procedure, gli algoritmi e le app per il tracciamento dei contatti - sottolinea l'esperto - che finora hanno funzionato meno di quanto speravamo, in Italia come nel resto del mondo".

Nonostante l'aumento dei contagi, "nel nostro Paese la situazione al momento appare ancora sotto controllo - spiega - ma bisogna tenere alta la guardia, soprattutto nelle piccole precauzioni come l'uso delle mascherine". "Credo che la partita dell'autunno si giocherà sulla riapertura delle scuole, che andrà fatta con grande attenzione. Abbiamo visto che Israele, dopo un primo picco molto basso, ha avuto un secondo picco molto più grande in concomitanza con il ritorno a scuola. Per questo - aggiunge Marinari - servono procedure chiare per individuare e gestire i contagi. Comunque resta difficile fare previsioni su quello che ci attende".

Mentre dunque la pandemia continua ad avanzare, avvicinandosi ai 20 milioni di contagi nel mondo, gli esperti tracciano i possibili scenari, pubblicati sulla rivista Nature, che potrebbero presentarsi nei prossimi mesi. Tra le varie ipotesi, una molto accreditata sarebbe quella dei lockdown intermittenti che potrebbero diventare la base di un nuovo modo di convivere, almeno fino al vaccino.