Dpcm Natale, spunta ipotesi zona rossa dal 24 dicembre al 3 gennaio. Atteso nuovo vertice
Le misure più rigide sul tavolo potrebbero riguardare solo festivi e prefestivi.
Dpcm Natale, ultima ipotesi: zona rossa dal 24 dicembre al 3 gennaio. Nuovo vertice
Se fino a poche ore fa una delle ipotesi più accreditate era quella della zona rossa in tutta Italia dal 24 dicembre al 7 gennaio, dopo l'ultimo vertice le intenzioni sembrano essere cambiate. La linea di mediazione prevalente nel governo sarebbe ora quella della zona rossa nei giorni festivi e prefestivi, dal 24 dicembre al 3 gennaio.
La decisione non è ancora stata presa. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, vuole attendere il ritorno di della ministra delle politiche agricole, Teresa Bellanova, Italia Viva, per il confronto finale.
Le misure più rigide sul tavolo potrebbero riguardare solo festivi e prefestivi, non un periodo continuativo come si vociferava da giorni. E' quanto avrebbero chiesto in particolare i ministri del Pd al tavolo e il responsabile della Salute Roberto Speranza.
A spingere per una linea dura sì, ma evitando una zona rossa 'continuativa' sarebbe il premier Giuseppe Conte sostenuto, in questo, dal M5S.
Secondo alcune fonti la discussione è ancora "tutta aperta" però e non è escluso che la zona rossa valga anche il 6 gennaio o si introducano per l'intero periodo regole da "zona arancione".
La stretta sulle misure da adottare nel periodo delle festività potrebbe essere circoscritta solo ai giorni festivi e prefestivi: vigilia di Natale, Natale e Santo Stefano, vigilia di Capodanno e primo gennaio, 5 gennaio ed Epifania. Si sta affievolendo invece l'ipotesi di una chiusura continuativa dal 24 al 6 gennaio come chiedevano i 'rigoristi'.
Non è ancora stato definito l'orario del nuovo vertice.
"Stiamo lavorando per cercare di rinforzare il piano natalizio. Noi dobbiamo arrivare in condizione di massima resilienza. Le misure stanno funzionando fin qui - ha affermato il premier Conte - ma ci stanno preoccupando - e hanno preoccupato anche gli esperti - quelle situazioni di assembramenti dei giorni scorsi. Faremo qualche intervento aggiuntivo".
"Sarebbe bello avere un'unica data dei Paesi Europei - aggiunge Conte - una sorta di Vaccine Day. Spero lo si possa fare ai primi di gennaio ma per avere un impatto sulla popolazione bisogna raggiungere" una percentuale di vaccinati sufficiente, "10-15 milioni, e contiamo di averli nella primavera inoltrata".