Nuovo Dpcm, spostamenti a Natale: 25 senatori Pd contro lo stop. Caos nel Governo

Lettera inviata al capogruppo Andrea Marcucci per chiedere al governo di non vietare spostamenti dai comuni nei festivi.

Nuovo Dpcm, spostamenti a Natale: 25 senatori Pd contro lo stop. Caos nel Governo

Le misure per il contenimento dei contagi da Covid, contenute nel nuovo Dpcm che il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte illustrerà stasera e che entrerà in vigore domani, stanno suscitando moltissime polemiche.

Dopo l'ira dei Governatori di Lombardia, Piemonte e Veneto, ora si sollevano critiche anche dal Pd.

25 senatori del Partito Democratico hanno inviato una lettera al loro capogruppo Andrea Marcucci, per chiedere al governo di non vietare spostamenti dai comuni nei festivi, nel giorno dell'approvazione del nuovo Dpcm e dopo il via libera al decreto di Natale.

Nella lettera si chiede di “attivarsi con il Governo affinché lo spostamento tra Comuni nelle giornate del 25,26, 1 gennaio, possa avvenire per consentire a persone che vivono in comuni medio piccoli di ricongiungersi per poche ore con familiari che abitano in altri Comuni”. I 25 senatori (sui 35 che compongono il gruppo a palazzo Madama) che hanno sottoscritto la lettera sono, come riporta l'Adnkronos, Alfieri, Bini, Biti, Cirinnà, Collina, D'Alfonso, D'Arienzo, Fedeli, Ferrari, Ferrazzi, Giacobbe, Iori, Laus, Manca, Messina, Nannicini, Parrini, Pittella, Rojc, Rampi, Stefano, Taricco, Vattuone, Valente, Verducci.

Alla missiva dei colleghi dem ha risposto il capogruppo del Pd a Palazzo Madama Andrea Marcucci: "Mi rivolgo al Premier Conte: cambi le norme sbagliate inserite nel decreto sulla mobilità comunale del 25, 26 e 1 gennaio. Lo chiedono le Regioni e 25 miei colleghi senatori del Pd", ha affermato. "Non è una questione di poco conto, riguarda milioni di famiglie che abitano in zone limitrofe, divise soltanto dai confini del proprio Comune. Bisogna, a mio avviso, rendere possibile, nel rispetto delle norme, i ricongiungimenti familiari ed affettivi anche solo per poche ore. Servirebbe anche non discriminare tra attività economiche di città ed attività economiche di Paese".

IL RETROSCENA - Una posizione personale? Con la lettera il capogruppo Marcucci risponde alle ricostruzioni su una sua battaglia in solitaria dentro il Pd sulle misure del Dpcm, con una 'prova di forza'. "Esclusi i tre membri del governo, hanno firmato tutti meno i senatori dell'area Franceschini…", fanno notare fonti parlamentari, scrive ancora l'Adnkronos. Non hanno firmato Mirabelli, Rossomando, Pinotti, Astorre, Boldrini, Zanda oltre ai tre al governo 'superpartes': Misiani, Malpezzi e Margiotta.

Insomma, quella di Marcucci viene letta come una risposta implicita a chi, appunto, aveva parlato di 'posizione personale' a proposito del duro scontro ieri in Senato nella riunione dei capigruppo con il ministro Roberto Speranza e Federico D'Incà. Riunione che aveva visto proprio Marcucci sulle barricate per chiedere una linea meno dura nelle misure del Natale specie per il capitolo spostamenti. Così come ha chiesto fino all'ultimo, ancora ieri notte in Cdm, Italia Viva costretta poi a capitolare.

ITALIA VIVA - All'iniziativa dei senatori del Partito Democratico si accompagnano infatti le critiche mosse da un'altra fetta della maggioranza. Dalle file di Italia Viva, arrivano le considerazioni di Luigi Marattin e Davide Faraone. "Non permettere alla gente di andare a Natale ad abbracciare i propri genitori anziani secondo me è una sciocchezza. Glielo dico proprio sinceramente. Ma senza nessun pelo sulla lingua ……", dice in particolare Marattin, intervenuto ad Agorà, sul tema degli spostamenti, "Ma dire che in un comune come Milano, come Roma, che è il più grande d’Italia, ci si può spostare da Ostia a qui e in un comune di 5 mila abitanti non si può andare, non si favorisce il ricongiungimento familiare il giorno di Natale, se dovesse essere questa la decisione finale, secondo me sarebbe una sciocchezza".