Conte in ritardo sull'agenda di Governo, PD attacca: 'Serve una tabella di marcia'

A parlare è il vicesegretario dem Andrea Orlando. Preoccupano la debolezza del Governo e l'inattività sul fronte europeo per i soldi del Recovery Fund. Il rischio è quello di rimanere indietro rispetto ai partner europei

È sempre più difficile la convivenza tra le forze della maggioranza. Conte, il PD e i 5Stelle sono ormai tre attori diversi, ognuno con i suoi obiettivi e prerogative. Lo scontro sul possibile ingresso di Forza Italia nella maggioranza di governo rischia di diventare il pretesto per un tracollo definitivo della legislatura o, come sembra, un cambio della guardia a Palazzo Chigi.

Ieri in videocollegamento con il G20, Conte ha espresso parole di fiducia 

Ieri, durante la conferenza per il G20, nella quale l’Italia ha ottenuto la presidenza annuale, Conte ha comunque voluto far passare messaggi rassicuranti. “L'Italia è pronta a fare la sua parte, inclusiva, efficace e ambiziosa”. Il suo programma, annuncia, sarà fondato su “tre pilastri: persone, pianeta e prosperità”. Ancora, Conte sostiene che: “saranno messe in atto tutte le misure necessarie per una ricostruzione quanto più solida ed efficace, promuovendo una società più equa, un pianeta più pulito e sano e un ambiente economico più prospero, per noi ma anche per i nostri figli”. 

L’ennesimo attacco da parte del PD, stavolta è toccato a Orlando 

Quello di cui Conte non ha parlato, però, è di come il Presidente voglia agire per cercare di restare al comando del Paese. Dal PD a Italia Viva, sono in molti a non condividere la linea del Governo da alcuni mesi a questa parte, motivo per cui sono in molti a scommettere che Conte faticherà a portare a termine il suo mandato. Se Renzi continua, imperterrito, a chiedere un rimpasto, in modo da rafforzare la squadra dei ministri, l’affondo più recente è arrivato da Largo del Nazareno. A parlare, questa volta, è stato il vicesegretario del partito, già Ministro della Giustizia, Andrea Orlando.

Intervenuto sul tema Recovery Plan, Orlando spiega come il Premier dovrebbe spiegare quale sia la strategia che il Paese ha intenzione di utilizzare per provvedere alla ricostruzione dell’economia, disastrata dalle restrizioni anti-Covid. “Se ci sono ritardi, spetta al presidente del Consiglio dettare la tabella di marcia: è sua la funzione di coordinamento”. Orlando insinua anche alcune perplessità: “Non credo che gli uffici dei ministeri ( a cui è stata delegata la realizzazione delle proposte per il piano, ndr) siano esattamente funzionali a un passaggio come quello che abbiamo di fronte”. La chiosa finale: “Per fare progetti che rilancino il paese servono anche economisti, ingegneri, figure che rendano più rapida la progettazione. Al momento non ci sono”.

Dal momento che l’attivazione del Recovery Fund permetterà al Paese di ricevere moltissimi soldi dalla Ue, un governo debole avrà più difficoltà a individuare le priorità, e dunque le modalità più efficaci per investire queste ingenti risorse. Per questo serve “una definizione di chiari obiettivi” che per il momento però, vista la debolezza del governo, manca. Quello che preoccupa inoltre è il fatto che, diversamente da quanto hanno già fatto altre capitali europee, non c’è stata una vera e propria interlocuzione con le autorità di Bruxelles, il cui appoggio e necessario per ricevere i fondi europei. “Si rischia di perdere il treno della ripresa”, conclude Orlando.