Covid, lockdown leggero entro la fine della settimana. Ecco il nuovo piano di Conte

Il Governo si muove per ridurre l'indice di contagio. Stavolta niente Dpcm, il criterio delle zone non si cambierà: più responsabilità a Regioni e Comuni che avranno il compito di chiudere aree e zone in maniera mirata

Per riuscire a scongiurare l’opzione del lockdown a livello nazionale, Giuseppe Conte tenta la mediazione con le Regioni e i Comuni. Su questa strada si devono leggere le misure che hanno portato a dividere l’Italia in 3 fasce, a seconda dell’indice di contagio nelle varie Regioni. L’obiettivo è quello di implementare misure le più efficienti possibile, evitando una generalizzazione delle restrizioni che sarebbe doppiamente inefficace: troppo blanda nelle Regioni a rischio e troppo severa dove invece la situazione non preoccupa in maniera eccessiva. 

Domenica si saprà se saranno necessarie nuove misure di contenimento

I numeri dell’epidemia però preoccupano, motivo per cui si stanno cercando nuovi rimedi. Bisogna evitare che si formino assembramenti su tutto il territorio nazionale e Conte cerca quindi nuove vie per porre un freno al dilagare del contagio. Secondo quanto riportato oggi dal Corriere.it, il Premier non vuole smontare il criterio scientifico con cui si è costruita la rete che divide il Paese in zone rosse, arancioni e gialle, ma senza una chiara inversione del trend, si sarebbe costretti a chiudere tutto per una seconda volta, come avvenne a marzo. “Da qui a domenica capiremo se la curva va in una direzione o nell’altra” ripetono dal Comitato tecnico scientifico. 

La nuova ipotesi, spuntata negli ultimi giorni, prevede quindi di arrivare entro il weekend con un piano che decreti un “lockdown” morbido, dettato però dalle ordinanze del Ministero della Salute, delle Regioni e dei Comuni, il tutto dunque per non smentire nuovamente il testo del Dpcm approvato settimana scorsa. Questo lockdown leggero, ispirato al modello francese, garantirebbe il funzionamento di fabbriche e altre professioni, procedendo però alla chiusura dei bar e dei ristoranti in tutto il territorio nazionale, restringendo il più possibile la mobilità. 

Con la chiusura dei negozi rimarranno aperti solo alimentari, farmacie, tabacchi ed edicole

Si pensa che con le nuove misure si arriverebbe alla chiusura di quei negozi che hanno ottenuto una deroga dal Governo settimana scorsa, oltre a procedere alla chiusura dei negozi nel weekend. Di fatto, rimarrebbero aperti solo alimentari, farmacie, parafarmacie, edicole e tabaccai. 

La data cruciale sarà dunque questa domenica, 15 novembre. Entro quella data il Governo prevede che circa il 75% delle Regioni si trovi tra la fascia arancione e quella rossa. In tandem con Regioni e Comuni, il Governo lavora quindi a misure più severe che portino a lockdown totali nei Comuni in cui ci sono focolai e alla chiusura di piazze o strade eccessivamente affollate. Secondo quanto emerso in uno degli incontri tra le Regioni e il Ministro Boccia, “entro novembre va messo in sicurezza tutto, ogni intervento necessario deve essere fatto su scala territoriale”. 

Governatori e Sindaci: sarà loro il ruolo chiave in questa nuova fase

I casi di Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Campania sono esemplari della nuova strategia di Palazzo Chigi. In seguito alla segnalazione da parte dell’Istituto superiore di sanità di implementare, nelle suddette Regioni, in maniera anticipata misure più restrittive. Bonaccini, Fedriga, Zaia e De Luca sembrano aver capito il messaggio, e sembrano intenzionati già oggi a procedere con chiusure mirate. In questa fase dunque saranno i sindaci ad aver un ruolo importantissimo: agendo in base ai diktat del Dpcm, avranno il compito di chiudere intere aree di città e paesi.