Al Senato maggioranza a rischio, Conte offre un rimpasto di governo agli alleati
A Palazzo Madama i numeri della maggioranza scricchiolano visto il malessere di Italia Viva. Conte offre quindi un rimpasto istituzionale una volta superate le criticità, così da portare la legislatura fino in fondo
Giornata in Parlamento oggi per il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. In mattinata il Premier si è recato alla Camera, nel pomeriggio al Senato. Oltre a spiegare a deputati e senatori il contenuto della nuova manovra e ascoltare eventuali critiche e rimostranze, in entrambe le Camere si è tenuto un voto sull'introduzione delle nuove misure restrittive.
In Senato la maggioranza rischia. Italia Viva è contraria alle nuove misure restrittive
Se a Montecitorio non ci sono problemi, dal momento che il Governo è appoggiato da una larga maggioranza, al Senato invece Conte rischia di avere non pochi guai. Italia Viva è infatti scontenta per le restrizioni varate nell’ultimo Dpcm e chiede a forza una sua modifica prima dell’entrata in vigore. Per questo motivo, Conte ha bisogno di compattare la maggioranza, evitando che quest’ultima si sfaldi in un momento così complicato per il Governo e per il Paese intero.
Le misure restrittive non saranno uniformi su tutto il territorio nazionale. Dopo l’incontro con le Regioni e con i capi delegazione, si è quindi deciso di valutare caso per caso, creando un sistema che faccia scattare automaticamente le restrizioni, o le allevi, a seconda dell’indice Rt. Conte chiede però che da ora in poi cessino gli attacchi da parte della maggioranza verso il Governo, puntando il dito contro Italia Viva e il recente comportamento del PD, apparso troppo critico verso l’operato del Consiglio dei Ministri.
Conte offre un rimpasto alla fine del periodo critico
Per ottenere un po’ di tregua dal fronte interno, Conte ha dunque deciso di offrire alla maggioranza un rimpasto di governo quando verrà superata la criticità del momento. La misura rinvigorirebbe soprattutto il PD, il cui capogruppo in Senato, Andrea Marcucci, ha recentemente domandato se la rosa dei ministri di oggi fosse, secondo il Premier, in grado di affrontare la situazione nel miglior modo possibile.
Nonostante questo, continuano le bordate da parte di esponenti di spicco del Partito Democratico verso il Governo. Solo ieri Roberto Gualtieri, titolare del dicastero dell'economia, a Mezz’ora in più, su Rai3, parlando del Conte bis ha detto così: "Questo è un governo che nasce da partiti diversi che non pensavano di lavorare insieme e io penso che ha fatto molto bene tenendo conto che è nato in una circostanza particolare. Pochi pensavano che avrebbe raggiunto questi risultati partendo da una situazione così difficile. Può fare meglio? Sì. È bene che si definiscano con chiarezza alcune priorità, alcuni punti comuni per usare al meglio gli anni che ci separano dalla fine della legislatura? Sì. Quindi è giusto che si faccia questo tavolo per rafforzare la coesione e cercare di fare meglio".
Zingaretti e Salvini d’accordo: “Includere di più le opposizioni”
Nel corso dello stesso programma, anche il segretario dem Zingaretti è tornato a chiedere in maniera insistente una maggiore inclusione delle opposizioni nella politica di contrasto al Covid-19. “Dovremmo cercare un confronto e un coinvolgimento delle forze di opposizione, certo poi ognuno si assume le proprie responsabilità, molto brutalmente verranno fuori anche le differenze” ha detto Zingaretti. Il tavolo è però stato rifiutato dal centrodestra, in quanto considerato ormai troppo tardivo. Sull’argomento è intervenuto anche Matteo Salvini, segretario della Lega, il quale ha nuovamente attaccato il Premier circa il metodo usato per comunicare al Parlamento e alle opposizioni le decisioni prese per arginare il dilagare del contagio. “Questa non è collaborazione - ha detto Salvini - collaborazione è ragionare e lavorare insieme di temi concreti, terapie, medici e tamponi a domicilio. Questa non è collaborazione, ma una presa in giro, un colpo di telefono per dire: guarda che sto per chiudere tutto. Amico mio, non funziona così”.