'Il Governo ha violato la Costituzione, ora crisi irreversibile': troppi poteri delegati alle Regioni

Parla Giulio Tremonti: il Governo ha violato la Costituzione delegando troppi poteri alle regioni, c'è il rischio di un collasso dello Stato centrale. Anche Bruxelles ha tradito le sue promesse

Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato ieri sera le nuove misure per contenere la diffusione del virus Covid-19. In seguito alla conferenza stampa del Premier, è subito scoppiata la polemica con l’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) per quanto riguarda l’obbligo imposto ai sindaci di chiudere o delimitare piazze e strade che diventino luogo di assembramenti. Al di là della polemica in questione, emerge come ci sia una chiara confusione, sin dai primi mesi della pandemia, sulle responsabilità del Governo a Roma e quelle delle varie regioni. Si è assistito più volte a decisioni prese dai vari Governatori di Regione in chiara controtendenza rispetto alle volontà governative, con l’ultimo caso in Campania, dove De Luca ha chiuso le scuole scavalcando la decisione di Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina di tenerle aperte. 

In un’intervista rilasciata al Tempo, Giulio Tremonti, ex Ministro dell’Economia, sostiene come i recenti sviluppi siano il presagio di una grave crisi costituzionale per l’Italia. La gestione del virus ha causato infatti la delega di troppe competenze alle regioni, con lo Stato centrale, sempre secondo Tremonti, pronto a sfasciarsi di fronte ai troppi poteri delegati. Entrando nel merito, Tremonti sostiene come l’articolo 117, secondo comma, lettera Q, della nostra Costituzione rimetta allo Stato centrale le decisioni in merito a casi di profilassi internazionale. "Profilassi internazionale – continua Tremonti - vuol dire sanità certo, ma anche luoghi ed esercizi pubblici, confini, ordine pubblico e competenza su tutti i mezzi per contrastare quelli che nel trattato dell'Unione Europea vengono con forza suggestiva chiamati flagelli internazionali". Il Covid rientra evidentemente nella categoria soprammenzionata, lasciando intendere, per Tremonti, che il Presidente del Consiglio avrebbe violato la Costituzione, dal momento che "il potere centrale poteva essere delegato caso per caso ai territori, ma non poteva e non doveva essere permesso che nel vacuum del potere centrale, questi se lo attribuissero di propria iniziativa". 

Le critiche all’Unione europea 

Colpevolizza anche Bruxelles e le istituzioni europee l’ex ministro dei governi Berlusconi. Secondo Tremonti, l’Unione europea è venuta meno alle sue promesse, disapplicando le regole che vietano gli aiuti di Stato e mettendo “in freezer i parametri di Maastricht, incentivando dunque alla produzione del debito pubblico con gli acquisti dei relativi titoli da parte della BCE”. Nota positiva però sono gli eurobond, pronti ad arrivare e dare sollievo all’economia nazionale. Tremonti mette in luce come ci sia però da rivedere le reali cifre di questa misura, sostenendo che gli 80 miliardi a fondo perduto "diventano circa la metà", da distribuire "su circa 5 o 6 anni".