Referendum, scontro nel M5s sui ribelli del No: otto a rischio espulsione. E' crisi?

Caos nel Movimento 5 Stelle. Otto parlamentari sono a rischio espulsione: avrebbero violato il codice etico ignorando quanto scritto nel programma cinquestelle. La giornata di oggi si preannuncia piuttosto calda per i pentastellati. In previsione otto procedimenti disciplinari per i "ribelli" del referendum, ossia quei parlamentari che hanno votato no al taglio di deputati e senatori, e altri 30 provvedimenti per i cosiddetti 'morosi' delle restituzioni. Alle 18 è fissata peraltro la riunione dei gruppi parlamentari.

La bufera che si è sollevata nel Movimento 5 Stelle vede coinvolte circa 40 persone che, come da regolamento, hanno 10 giorni di tempo per inviare le cosiddette 'controdeduzioni'. I probiviri cinquestelle sono chiamati a decidere eventuali sanzioni. Le procedure, secondo le prime indiscrezioni, sarebbero già state aperte, ma le decisioni saranno prese solo dopo aver analizzato le memorie difensive prodotte da ciascuno dei parlamentari sotto accusa.

A rischiare di più sono gli otto parlamentari che si sono schierati apertamente per il No al referendum sul taglio degli eletti di Camera e Senato, come riporta la Repubblica. Secondo i probiviri, infatti, avrebbero violato il codice etico ignorando quanto scritto nel programma M5S. Ci sarebbero, tra gli altri, Andrea Colletti, Marinella Pacifico, Elisa Siragusa, Mara Lapia. Per loro non sarebbe esclusa l'espulsione dal Movimento.

Intanto, dopo le tensioni degli ultimi giorni, gli attacchi di Alessandro di Battista sul flop del M5s alle elezioni e la decisione del reggente Vito Crimi di disertare l'assemblea di questa sera, il presidente della Camera Roberto Fico rinnova il suo appello alla collegialità. E a Radio24 afferma: "Non credo ci saranno spaccature".

Crisi M5S, Crimi diserta l'assemblea: tutti contro tutti nel Movimento

"Io non ho convocato alcuna riunione, alcuna congiunta", dice il reggente Vito Crimi dopo la decisione di fare un passo indietro e di non presenziare all'assemblea dei gruppi. E' solo l'ultimo degli indizi che rivelano il malessere in casa 5 Stelle.

Movimento 5 Stelle: Vito Crimi diserta l'assemblea

«I capigruppo - si legge su Repubblica - inizialmente avevano indetto le loro assemblee, poi hanno deciso di farle insieme, ma io non c’entro». I capigruppo guideranno la discussione e ne comunicheranno gli esiti a Crimi, che lunedì incontrerà anche una delegazione degli eletti nelle Regioni e nei Comuni. L’autogestione delle assemblee - continua Repubblica - è solo l’ultima uscita di un Movimento fuori controllo. In cui a guidare, di fatto, torna Luigi Di Maio, che lancia il modello Pomigliano — l’alleanza con il Pd nei Comuni — per le grandi città. E non ostacolerebbe neanche la pazza idea del Pd, candidare Roberto Fico come sindaco di Napoli in coalizione — si vota la prossima primavera — facendo sì che la presidenza della Camera vada a uno dei dem.

Movimento 5 Stelle: ecco cosa cambierà

In un gruppo parlamentare, prosegue Repubblica, che contava 333 persone tra Camera e Senato, è ridotto ora a 293 e — stando ai calcoli che si fanno nelle riunioni riservate — non spera in più di 90-100 seggi alle prossime politiche. Così non sono in gioco tanto e solo le idee, quanto i destini personali. A partire da quelli di chi è al secondo mandato e quindi, a regole vigenti, in Parlamento non potrebbe tornare.

M5s, Fico: 'Basta liti. Serve confronto trasparente'

Il presidente della Camera, Roberto Fico, vorrebbe un confronto "chiaro e trasparente" e chiede che finiscano le liti all'interno del Movimento 5 stelle. "Ognuno può avere una posizione", ha affermato a 'Radio24', "è giusto che vi sia un forte dibattito interno, ma deve essere chiaro e trasparente". "E' chiaro che dobbiamo ritrovare anche una collocazione identitaria. Il movimento - ha sottolineato Fico - deve spingere sull'acceleratore al massimo sul fatto che ci sia una legge sull'acqua pubblica" e partecipare attivamente alla definizione del piano per il Recovery fund. "Basta liti", ha ribadito. "L'importante è essere sempre chiari e trasparenti".

M5s, Fico: 'Non credo ci sarà spaccatura'

"Io credo che non ci sarà una spaccatura. Ogni volte che il M5s ha avuto dei periodi difficili - ha ricordato Raffaele Fico a radio 24 - alla fine ci si è messi intorno a un tavolo, che in questo caso possono essere gli Stati Generali, per lavorate tutti insieme e arrivare a una sintesi. Non devono prevalere gli interessi personali ma il bene del movimento, che significa anche fare il bene del Paese".

M5s, Fico: 'Verticismo troppo spinto ha causato problemi'

Roberto Fico auspica il ritorno ad una governance "collegiale". "Alcuni problemi che abbiamo oggi" sono il frutto di "un verticismo troppo spinto - prosegue parlando a Radio 24 - che c'è stato in un periodo".