Regionali, lista candidati impresentabili per l'Antimafia: problemi soprattutto in Campania e Puglia

La Commissione parlamentare antimafia ha reso noti i risultati del lavoro svolto sulla formazione delle liste elettorali. "Sono state fatte verifiche su 15 soggetti segnalati dalla Direzione distrettuale antimafia", ha spiegato Nicola Morra, presidente della Commissione Antimafia, comunicando la lista dei cosiddetti 'impresentabili' per le regioni e i comuni che andranno al voto il 20 e 21 settembre. "La funzione di controllo" sulle liste, ha sottolineato Morra, riguarda "sia la disciplina recata dal decreto legislativo numero 235 del 2012, la cosiddetta Legge Severino, che il codice di autoregolamentazione cui la stessa rinvia".

Il Presidente ha poi ufficializzato i nomi dei candidati considerati "impresentabili".

Regionali: nomi candidati impresentabili Puglia

In Puglia i candidati 'impresentabili', che risultano nelle liste elettorali per le regionali, sono tre.

"Tre soggetti risultano non conformi al codice di autoregolamentazione - spiega Morra - in quanto rinviati a giudizio e con dibattimento in corso". "Si tratta di Silvana Albani, ("Puglia Solidale Verde" per Michele Emiliano Presidente) - precisa il Presidente - imputata dei reati di falsa perizia, corruzione per un atto contrario ai doveri di ufficio, e corruzione in atti giudiziari, aggravati dal fine di agevolare l’attività delle associazioni mafiose. Il dibattimento è in corso davanti al Tribunale di Catanzaro". "Vincenzo Gelardi, ("Partito del Sud Meridionalisti Progressisti" per Michele Emiliano Presidente), imputato di plurimi reati di trasferimento fraudolento di valori aggravati dal fine di agevolare l'attività delle associazioni mafiose. Il dibattimento è in corso davanti al Tribunale di Napoli. Infine "Raffaele Guido ("Fiamma Tricolore" per Franco Piero Antonio Bruni Presidente), imputato di plurimi reati tra cui tentata violenza privata, lesioni aggravate e minaccia, aggravati dal fine di agevolare l’attività delle associazioni mafiose. Il cui dibattimento è in corso davanti al Tribunale di Lecce".

Regionali, impresentabili liste Campania

In Campania sono in tutto nove i candidati impresentabili: otto in quanto rinviati a giudizio e con dibattimento in corso, altri per la legge Severino. Cinque sono candidati con De Luca, quattro con Caldoro. Sabino Basso ("Campania libera- De Luca Presidente", per Vincenzo De Luca Presidente), imputato di riciclaggio il dibattimento è in corso davanti al Tribunale di Avellino; Orsola De Stefano, Lega Salvini Campania, imputata di concussione; Maria Grazia Di Scala (Forza Italia Berlusconi con Caldoro), imputata di concussione; Aureliano Iovine ("Liberaldemocratici Campania popolare moderati con De Luca", per Vincenzo De Luca Presidente), imputato di plurimi reati tra cui associazione per delinquere di stampo mafioso; Michele Langella ("Campania in Europa", per Vincenzo De Luca Presidente), imputato di riciclaggio; Monica Paolino ("Forza Italia Berlusconi con Caldoro", per Stefano Caldoro Presidente), imputata per scambio elettorale politico-mafioso. Francesco Plaitano ("Partito Repubblicano Italiano", per Vincenzo De Luca Presidente), già segnalato nel 2015 dalla Commissione antimafia; Francesco Silvestro (Forza Italia - Berlusconi con Caldoro). Infine per la legge Severino finisce nella lista nera dell'Antimafia Carlo Iannace (De Luca presidente).

"Vincenzo De Luca, ritenuto impresentabile per le accuse relative agli articoli 110, 81, 317 del codice penale, per quella stessa accusa è stato assolto dopo 18 anni nel 2016" sottolinea Nicola Morra. "Non essendoci pendenze rilevanti sia per la legge Severino sia per il codice di autoregolamentazione De Luca risulta presentabile come candidato alla presidenza della giunta regionale della Campania". "Se De Luca vorrà fare altri video per dileggiare anche altre persone oltre all'ex presidente di questa commissione, Rosy Bindi, è libero di farlo. Ho simpatia per la sua teatralità", ha concluso Morra.

Regionali, impresentabili Valle D'Aosta

Infine in Valle d'Aosta c'è il caso di Augusto Arduino Rollandin (Per l'autonomia), che fu sospeso il 28 marzo 2018 dalla carica di consigliere regionale e vicepresidente della giunta.