Decreto Rilancio, opposizioni all’attacco. Salvini: ‘Italiani arrabbiati’

Decreto Rilancio, opposizioni all’attacco. Salvini: ‘Italiani arrabbiati’

“I primi messaggi ricevuti sono di italiani fra il preoccupato e l'arrabbiato. Ieri sera il ministro Bellanova ha pianto per i problemi dei poveri immigrati da regolarizzare, ci si sarebbe aspettati impegno e sofferenza per cittadini italiani in difficoltà". Queste le parole del leader della Lega, Matteo Salvini, su Telelombardia.

"Cassa integrazione non pagata, 600 euro negati, soldi in banca per commercianti e imprenditori mai visti, poco o niente per le famiglie, silenzio sulla scuola” commenta Salvini. “Le proposte della Lega? Cassa integrazione automatica senza intervento dei sindacati, non debiti ma aiuti a fondo perduto per le imprese, anche grazie alla rottamazione di 8 milioni di cartelle esattoriali, taglio della burocrazia e del Codice degli Appalti, con pace fiscale e pace edilizia, poteri speciali ai Sindaci per appalti e opere pubbliche. Niente. La nostra volontà di collaborare per risolvere i problemi rimane – sottolinea il leader della Lega - ma anche per questo decreto di centinaia di pagine non siamo stati ascoltati o coinvolti".

"Assistenzialismo, burocrazia, statalismo e pochi soldi a pioggia, senza un'idea di sviluppo del Paese e con imprese, Partite Iva, Comuni e produttori da mungere. Da due mesi gli italiani ascoltano le promesse del governo in diretta sul tg1 – commenta Salvini - con risultati nulli. La pazienza è finita".

"I soldi devono arrivare rapidamente ai cittadini che non riescono ad andare avanti – ha affermato il vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani, a Agora' su Rai 3 - non basta elencare i soldi che si investiranno, i soldi devono arrivare rapidamente altrimenti siamo alle chiacchiere e alle promesse".  

"Il Parlamento ha autorizzato il Governo a spendere in deficit 80 miliardi per fronteggiare l'emergenza. Conte non dovrebbe raccontarci quante risorse spenderà, ma quando arriveranno a famiglie e imprese". Queste le parole della leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni.