Bonafede: ‘Infondato il collegamento tra mancata nomina di Di Matteo al Dap e scarcerazioni’

Bonafede: ‘Infondato il collegamento tra mancata nomina di Di Matteo al Dap e scarcerazioni’

Il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha spiegato che “è totalmente infondato” il collegamento tra la mancata nomina di Di Matteo al Dap e “le scarcerazioni di cui si è parlato in questi giorni, frutto di decisioni di magistrati che hanno applicato leggi previgenti che nessuno aveva mai modificato fino al decreto legge approvato la scorsa settimana da questo governo, con il quale si stabilisce che, rispetto alle istanze di scarcerazione, è obbligatorio il parere della Direzione Nazionale e delle Direzioni distrettuali Antimafia”.

"Non si tratta di intercettazioni in senso tecnico – ha spiegato parlando delle dichiarazioni di alcuni detenuti che avevano espresso preoccupazione per l'eventuale nomina nel 2018 a capo del Dap di Di Matteo - ma di esternazioni di detenuti contenute in informative pervenute al Ministero attraverso gli ordinari canali in data 9 giugno 2018”.

"Invito tutti – ha proseguito il Ministro - a fare un'operazione di verità, che nella lotta alla mafia è fondamentale”. “Le scarcerazioni sono avvenute in virtù di leggi che non ha approvato questo governo, ma che erano lì da anni e che nessuno aveva mai modificato" ha poi precisato, ricordando che le norme del Cura Italia escludono i mafiosi dalla possibilità di accedere ai domiciliari.

"La concessione della detenzione domiciliare nei casi richiamati – ha aggiunto - è avvenuta in forza di provvedimenti dell’autorità giudiziaria". "I principi e le norme della nostra Costituzione – ha sottolineato -sono univocamente orientate ad affermare l’autonomia e l’indipendenza della magistratura. Ciò vuol dire che non c’è alcun governo che possa imporre o anche soltanto influenzare le decisioni dei giudici". "La Costituzione – ha aggiunto - non lascia spazio ad ipotesi in cui la circolare di un direttore generale di un dipartimento di un ministero possa dettare la decisione di un magistrato. Le scarcerazioni richiamate sono decisioni giurisdizionali di natura discrezionale impugnabili secondo la relativa disciplina".

"Ho sempre rispettato il Parlamento – ha affermato - e continuerò a farlo: la trasparenza è un valore guida". "Ieri ho parlato alla Camera – ha aggiunto Bonafede - oggi sono qui al Senato e avevo dato la disponibilità per l'informativa già domani. La svolgerò martedì alla Camera e per il Senato attendo la decisione della capigruppo". "E' fondamentale - ha sottolineato il ministro - che il fronte antimafia resti compatto".