Ambasciata russa in Italia contro ministro Abodi: "Esclude i nostri atleti e non Israele, due pesi e due misure, lo sport deve unire"

L'ambasciata russa in Italia prende posizione contro le dichiarazioni del ministro dello sport, che al meeting di Rimini aveva asserito che escludere gli atleti di Tel Aviv vorrebbe dire che "si farebbe un ulteriore passo indietro rispetto invece alla funzione dello sport che deve unire. Per la Russia si parla di un fatto molto più cruento, molto più aggressivo, che ha inciso sulla sovranità di una nazione che doveva essere supportata, sostenuta e difesa"

L'ambasciata russa in Italia prende posizione, e si schiera su uno dei tanti temi di discussione riguardo il doppiopesismo sulla guerra in Ucraina e sul genocidio a Gaza: l'esclusione degli atleti russi dalle manifestazioni sportive. Lo ha fatto rivolgendosi al ministro dello sport Andrea Abodi, che al meeting di Rimini ha difeso la presenza di Israele nelle competizioni sportive: "È un esempio emblematico dei 'due pesi, due misure' dei rappresentanti dell’establishment occidentale!", ha scritto l'ambasciata con un post su Facebook.

Ambasciata russa in Italia contro ministro Abodi: "Esclude i nostri atleti e non Israele, due pesi e due misure"

Abodi aveva spiegato che escludere gli atleti di Tel Aviv vorrebbe dire che "si farebbe un ulteriore passo indietro rispetto invece alla funzione dello sport che deve unire. Per la Russia si parla di un fatto molto più cruento, molto più aggressivo, che ha inciso sulla sovranità di una nazione che doveva essere supportata, sostenuta e difesa".

Ma l'ambasciata, legittimamente, non ci sta: "Sarebbe auspicabile – scrive l’ambasciata – che le autorità italiane si astenessero dal formulare, per bocca dei propri funzionari sportivi, cui è delegata la preparazione delle Olimpiadi, dichiarazioni che alterano il senso e il significato del compito loro affidato". I diplomatici fanno riferimento alle prossime Olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2025, a cui gli atleti russi e bielorussi ancora non potranno partecipare se non come atleti neutrali e rispettando determinati paletti.

Il post continua: "Abodi rispondendo alla domanda di un giornalista sull’opportunità di escludere gli atleti israeliani dalle competizioni sportive internazionali, così da esercitare pressione sul governo di Israele (in relazione alla situazione nella Striscia di Gaza), ha dichiarato che tale decisione sarebbe un passo indietro rispetto alla funzione principale dello sport, che deve unire e non dividere. Una constatazione del genere non si potrebbe che accogliere con favore".

"Purtroppo il ministro italiano, come recita un fraseologismo russo, 'ha iniziato alla grande, finendo miseramente'. Il Dottor Abodi ha contraddetto se stesso, aggiungendo che l’esclusione della Russia dalle competizioni sportive internazionali, al contrario, è giustificata, in quanto le azioni della Russia hanno carattere ben più cruento. Sarebbe interessante sapere – conclude l’ambasciata russa – quale criterio venga applicato in Italia per determinare quanto sia cruento uno o l’altro conflitto. Purtroppo, infatti, il numero dei conflitti continua a crescere".