Addio a Lea Pericoli, morta a 89 anni la Divina del tennis, fu la prima ad indossare la minigonna in campo e battè il record di Pietrangeli

L'ex tennista milanese è scomparsa a 89 anni nella mattinata di venerdì 4 ottobre, lasciando un segno indelebile nel mondo del tennis grazie al suo stile unico e al suo carattere "ribelle" per l'epoca

A 89 anni è morta Lea Pericoli, leggendaria figura del tennis italiano, la signora del tennis azzurro, 27 volte campionessa nazionale in singolare, doppio e doppio misto. Conosciuta per il suo stile impeccabile sia dentro che fuori dal campo, Pericoli è stata un esempio di classe e determinazione. Dopo una straordinaria carriera sportiva, che l'ha vista numero uno d'Italia per 14 anni è diventata una delle prime donne a raccontare il tennis su giornali e in tv.

Lea pericoli, biografia e vita privata 

Trasferitasi ad Addis Abeba, dove il padre fu uno dei primi coloni, Lea ha scoperto il suo amore per il tennis fin da bambina, giocando prima nei campi della villa della sua famiglia e poi in un collegio di suore a Nairobi. Ma fu al ritorno dalla vacanza familiare in Versilia che decise di dedicare la sua vita a questo sport: lì entrò infatti nel circolo dove insegnava il padre di Paolo Bertolucci e così, a soli 17 anni e contro il parere del padre, uomo all’antica, scelse di dedicarsi alla carriera agonistica. Ha dominato il tennis italiano tra il 1959 e il 1976, vincendo titoli prestigiosi sia in singolare che in doppio, spesso in coppia con Silvana Lazzarino, con cui ha raggiunto la finale a Roma per cinque volte.

Carriera e vittorie

A livello internazionale, ha raggiunto gli ottavi di finale quattro volte al Roland Garros (1955, 1960, 1964 e 1971)  e tre volte sull’erba di Wimbledon  (1965, 1967 e 1970), contribuendo a scrivere pagine importanti nella storia del tennis femminile.

Oltre ai successi sportivi, è ricordata anche per il suo spirito ribelle e moderno. Celebre l’episodio delle "mutandine di pizzo" che fece scalpore agli Internazionali d'Italia e a Wimbledon. Per la sua eleganza in campo, Gianni Clerici la soprannominò "la Divina".

Non solo una grande atleta, ma anche una lottatrice. "Chi cerca diventare un campione combatte una guerra continua: è uno sport molto educativo che mi ha insegnato molto" disse l’atleta che sconfisse, tra l’altro, due tumori nel 1973 e nel 2012.

Dopo il ritiro dall'attività agonistica, si è affermata come giornalista e commentatrice televisiva, facendo conoscere il tennis a un nuovo pubblico con la sua passione.