Olimpiadi Francia 2024, Thomas Jolly, il direttore artistico queer ed ebreo tra polemiche, apprezzamenti ed esplorazione di tematiche gender fluid
'Capolavoro' o 'vergogna'? Chi è l'ideatore delle cerimonia d'apertura di Parigi 2024 che ha scioccato in mondovisione
Nella giornata di ieri domenica 28 luglio, sono continuate senza sosta le discussioni su una parte della cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Parigi, tenutasi lo scorso venerdì 26 luglio 2024. Il riferimento è alla rappresentazione teatrale e coreografica della 'festività', con una scena che rimanda all’Ultima Cena di Leonardo, ma con protagoniste le Drag Queens Paloma e Piche, modelle trans, e un Dioniso seminudo. Interpretata da molti spettatori e dai media internazionali (a cominciare da quelli francesi) come una rivisitazione dell’Ultima Cena appunto, episodio dei Vangeli, ma con una dj al posto di Gesù e dei ballerini, tra cui le tre drag queen al posto degli apostoli. Questo momento della cerimonia aveva suscitato reazioni e polemiche soprattutto in ambienti cattolici e conservatori di tutto il mondo, a partire da vari politici di destra in Francia, in Italia e all’estero, secondo cui sarebbe stato offensivo per le persone di religione cristiana. Vediamo ora chi è Thomas Jolly, direttore artistico e ideatore delle cerimonie di apertura e chiusura dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, sulle quali ha lavorato per oltre due anni.
Chi è Thomas Jolly
Thomas Jolly, al centro della bufera nata attorno alla fatidica rappresentazione andata in scena durante la cerimonia di inaugurazione delle Olimpiadi di Parigi 2024, è un attore e direttore artistico francese, fondatore nel 2006 della compagnia teatrale La Piccola Familia a Rouen, sua città di nascita lungo le rive della Senna, nella Francia settentrionale. Nato nel 1982 in questo importante centro portuale fluviale della Normandia, è figlio di un tipografo e di un’infermiera e fin da piccolo ha mostrato un certo interesse per il teatro, spesso mettendo in scena spettacoli nella sua casa estiva di La Rue-Saint-Pierre, piccolo villaggio nel dipartimento della Senna marittima. In seguito Jolly ha iniziato a recitare nel 1993 a Rouen e si è unito alla compagnia teatrale per bambini Théâtre d'enfants, diretta da Nathalie Barrabé. Ha poi frequentato un corso di teatro alla Jeanne-d'Arc High School, lavorando sotto la guida di attori del Théâtre des Deux Rives. A partire dal 1999, parallelamente al conseguimento di una laurea in studi teatrali presso l'Università di Caen, ha dato vita ad una compagnia teatrale universitaria e si è esibito in diversi festival regionali. Nel 2001, si è unito alla formazione professionale per attori stagisti presso ACTEA (La Cité Théâtre) a Caen, diretta da Olivier Lopez. Nel 2003, è entrato nella National School of the Théâtre National de Bretagne a Rennes, guidata da Stanislas Nordey. Durante i suoi studi al Théâtre National de Bretagne, Jolly ha avuto l'opportunità di dirigere un'opera teatrale per la prima volta. Nel 2005, sotto la guida di Nordey, ha scelto Photography di Jean-Luc Lagarce per la sua produzione di debutto. Dopo aver completato gli studi ha fondato la sua compagnia La Piccola Familia, nel 2006, facendo ritorno a Rouen. Nella sua lunga carriera teatrale, Jolly ha messo in scena tutte e tre le opere dell'Enrico VI di Shakespeare: ambientato nella magica location del Palazzo dei Papi ad Avignone, questo spettacolo del 2014 è durato 18 ore e includeva 150 personaggi, con un successo di pubblico incredibile che l'ha portato poi a mettere in scena, quattro anni dopo, il Thyestes di Seneca. Nel 2022 ha poi diretto un’opera teatrale, della durata di 24 ore e basata sulla trilogia shakespeariana Riccardo III, intitolata H6R3 e in cui lui stesso ha interpretato Riccardo III. È da qui in poi che la sua carriera inizia a decollare, tra spettacolo originali, adattamenti di testi celebri, partecipazioni a festival e premi vinti. È stato il regista scelto per ricreare il musical Starmania, andato in scena nel 2023 con i costumi di Nicolas Ghesquière, Direttore Creativo delle collezioni Donna di Louis Vuitton e la cui versione originale risale al 1976 con le musiche di Michel Berger e i test di Luc Plamondon. L'attore ha vinto tre Premi Molière, il più importante premio teatrale francese assegnato ogni anno durante La Notte dei Molières, rispettivamente nel 2015, 2019 e 2023. Il primo gennaio del 2020, viene nominato direttore del centro teatrale nazionale Le quai d'Angers: ruolo che ha lasciato nel 2022 quando è stato nominato per la direzione artistica della cerimonia di apertura e chiusura dei Giochi Olimpici 2024. Nel settembre dello stesso anno, Jolly infatti, viene nominato direttore artistico della cerimonia ed ha presentato una messa in scena artistica strutturata attorno a una serie di 12 tableaux, progettati per essere inclusivi e rappresentativi della Francia, dichiarando: "voglio che questa cerimonia includa tutti. Dobbiamo tutti celebrare questa diversità". La scelta era stata motivata da Tony Estanguet, Presidente del Comitato Organizzatore Olimpico e Paralimpico di Parigi 2024, in un comunicato stampa del 21 settembre 2022: "Con una carriera già ricca, Thomas Jolly è all'avanguardia della giovane, creativa e ambiziosa scena artistica francese. I suoi spettacoli straordinari sono la prova che sa come infrangere i codici della sua arte per portarla al livello successivo". Per ideare la cerimonia, Jolly ha scelto una sceneggiatrice, un’autrice, uno storico e un drammaturgo. A curarne la preparazione, sono stati infatti la sceneggiatrice Fanny Herrero, l’autrice Leïla Slimani, lo storico e professore al Collège de France Patrick Boucheron e l’autore e drammaturgo Damien Gaubriac. Thomas Jolly è dichiaratamente queer: termine usato generalmente da una persona della comunità LGBTQ+ che non vuole dare un nome alla propria identità di genere e/o al proprio orientamento sessuale (ad esempio, se ci si sta ancora interrogando sulla stessa), o più semplicemente non vuole precisarla, ma che non è eterosessuale/cisgender. Jolly ha esplorato le tematiche LGBTQIA+ nel corso di tutto il proprio lavoro teatrale ed è felicemente fidanzato con Thomas, suo ominimo con cui convive. Inoltre, Jolly è di religione ebraica.
Tra polemiche e accuse
I vescovi cattolici francesi, dopo la conferenza episcopale tenutasi il giorno seguente l’inaugurazione dei Giochi Olimpici, lo scorso sabato 27 avevano rilasciato una nota in cui parlavano di ''meravigliosi momenti di gioia'', ma in cui condannavano ''le scene che deridono il cristianesimo''. All’attacco erano andati anche l’attuale Presidente del Consiglio dell’Unione Europea (Ue) Viktor Orban, la destra francese e Matteo Salvini. Il presidente ungherese, nel suo semestre di presidenza Ue, aveva parlato di ''vuoto morale'' dell’Occidente per la celebrazione dei diritti Lgbtq+ e della multi-etnicità nella notte di Parigi. Il leader della Lega, invece, era stato molto più diretto e aveva postato sui suoi canali social un fotogramma della scena incriminata, accompagnato dalla didascalia "Aprire le Olimpiadi insultando miliardi di cristiani nel mondo è stato davvero un pessimo inizio, cari francesi. Squallidi". La cerimonia era stata occasione di polemica nella stessa Parigi: da giorni ormai, il partito di estrema destra francese Rassemblement National sta protestando in rete. Ma non la leader Marine Le Pen. Sulla controversa questione, tace anche Giorgia Meloni. Tuttavia il partito della Premier italiana non si era astenuto dal commentare la vicenda: Il capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia, Tommaso Foti, aveva detto che "più che esaltare un tramonto parigino, l'inaugurazione delle Olimpiadi ha offerto, tra immagini kitsch e inaccettabili performance, il tramonto dell'Occidente". Il vice di Foti, Alfredo Antoniozzi, aveva commentato: "La Francia di Macron e Melènchon è riuscita a dare il peggio di sé… sembra in mano a filo islamici che non hanno nulla delle loro radici".
La risposta del direttore artistico
Il direttore artistico e attore teatrale, ideatore della cerimonia d’apertura delle Olimpiadi di Parigi 2024, Thomas Jolly, intervistato dalla rete televisiva francese BFM TV si era difeso affermando che l’Ultima Cena "non era l’ispirazione" che aveva dato vita alla scena oggetto di tante polemiche: "Innanzitutto, penso fosse chiaro, c’era Dioniso che arrivava su questa tavola", aveva detto Jolly facendo riferimento ad un uomo mezzo nudo, con il corpo dipinto di blu e una corona di fiori e frutti in testa (il cantante e comico francese Philippe Katerine), il quale era comparso ad un certo punto davanti agli altri interpreti e ballerini, "è il dio della Festa, del vino e padre di Sequana, la dea legata al fiume… l’idea era una grande festa pagana, legata agli dei dell’Olimpo...Olimpo, Olimpo, spirito olimpico". "Essere sovversivo, prendere in giro o scioccare" non era l'obiettivo di Jolly, che per oltre 18 mesi ha lavorato alla cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici che si è svolta venerdì sera a Parigi: "Il mio desiderio è dire che facciamo parte di un grande 'noi'", aveva dichiarato nel corso di una conferenza stampa tenutasi il giorno seguente l'evento, mentre i politici francesi ed esteri si erano divisi, tra chi aveva parlato di 'capolavoro' e chi di 'vergogna'. "In Francia abbiamo il diritto di amarci come vogliamo, con chi vogliamo, in Francia abbiamo il diritto di credere e di non credere. In Francia abbiamo tanti diritti", aveva proseguito sottolineando il carattere laico e repubblicano della sua nazione: "queste erano idee repubblicane, di inclusione, benevolenza, generosità e solidarietà". Nella stessa conferenza stampa Jolly aveva anche risposto alle polemiche riguardo la scarsa organizzazione per far fronte alla forte pioggia che si era abbattuta venerdì sulla capitale francese: "L'ospite in più è stata la pioggia", e in quell’occasione aveva aggiunto: "quello che ho visto ieri è gente che ballava, che lavorava, anche gli atleti, tutti erano sotto la pioggia e tutti stavamo insieme a celebrare questa umanità condivisa in cui spero tutti abbiano potuto riconoscersi, ritrovarsi e dire siamo tutti diversi, siamo tutti insieme". Di 'genio creativo' aveva parlato in chiusura della cerimonia Emmanuel Macron, rimarcando la sua convinzione nel fatto che "l’inaugurazione dei Giochi ha reso orgogliosi i francesi". Cerimonia che aveva visto i dati dell'audience mondiale sfiorare il miliardo di spettatori, intenti ad osservare la Francia scherzare sui suoi topi nei sotterranei, su Maria Antonietta con la testa staccata sottobraccio, sulla Banda della Repubblica che suona e balla di fronte alla tomba di Napoleone il pop franco-maliano di Aya Nakamura.