Calciopoli, Juve rinuncia all'ultimo ricorso contro Inter e Federcalcio: vicenda chiusa dopo 17 anni
Termina oggi una vicenda lunga 17 anni. Con la rinuncia all’ultimo ricorso contro Inter e Federcalcio da parte della Juventus, si chiude ufficialmente Calciopoli
Calciopoli è finito. Dopo 17 anni, la Juventus ha rinunciato all’ultimo ricorso al Consiglio di Stato contro Inter e Federcalcio. Una decisione che ha lasciato in parte sorpresa la tifoseria bianconera, che non si aspettava un passo indietro dalla nuova dirigenza e che chiude di fatto una delle pagine più nere del calcio italiano. La decisione di rinunciare all’udienza sul ricorso 8258 di questa mattina è stata presa molto probabilmente per via della decisione da parte del Consiglio di Stato di respingere quest’estate il ricorso contro Figc e Inter. Una bocciatura che lasciava intuire all’esito negativo del ricorso di quest’oggi.
Calciopoli, Juve rinuncia all'ultimo ricorso contro Inter e Federcalcio
Eppure il viaggio parte da Napoli e da quel lontano 10 maggio 2010, quando la Juventus presentò alla Presidenza del Coni, a quella della Figc e alla Procura Federale un esposto nella sostanza diretto ad ottenere la revoca dell’atto del commissario Guido Rossi con il quale veniva riconosciuta all’Inter “l’automatica acquisizione del titolo di campione d’Italia” del 2006. La risposta arrivò con la delibera del 18 luglio 2011, quando il Consiglio federale Figc respinse l’istanza in quanto la vittoria dello scudetto da parte dei neroazzurri non “discendeva da un atto amministrativo bensì dallo scorrimento al primo posto della classifica della stagione 2005-2006, a seguito delle sanzioni disciplinari inflitte per i processi sportivi”.
La battaglia dei bianconeri e la rinuncia definitiva
Da qui iniziò una lunga battaglia legale da parte dei bianconeri, che operarono su più fronti: dal Coni alla magistratura ordinaria e amministrativa. Si arriva così al 2018, quando le sezioni unite della Cassazione Civile si pronunciarono sul caso con una sentenza, secondo la quale “riconosciuta l’autonomia dell’ordinamento sportivo, si stabilisce quella della giustizia del calcio nell’applicazione e irrogazione delle sanzioni disciplinari”.
Una sentenza storica, ma che non chiuse definitivamente la vicenda. La Juventus infatti presentò due ricorsi agli organi di giustizia Figc, i quali vennero poi respinti e che sono diventati due ricorsi al Collegio di Garanzia del Coni. Anch’essi vennero dichiarati inammissibili e da questa decisione diventeranno due ricorsi al Tar, rigettati anche in questa occasione dopo esser stati riuniti con pronuncia del Tar Lazio (28/10/22). Finita? Assolutamente no. La Juventus passò al Consiglio di Stato e qui si arriva al caso del 21 agosto 2023, dove venne respinto il ricorso finale contro la riassegnazione.
Eppure a mancare c’è ancora un altro filone, quello avviato il 28 luglio 2011 e avente ad oggetto la richiesta di risarcimento. Anche in questo caso il club bianconero aveva fatto ricorso al Tar del Lazio, che però respinse le richieste della Juventus con sentenza del 6/09/2016. Ed eccoci infine all’ultimo passaggio, ossia al ricorso che avrebbe dovuto essere discusso questa mattina e che invece ha visto la rinuncia da parte dei bianconeri.