Papu Gomez positivo al doping con il Siviglia, 2 anni di squalifica per il nuovo centrocampista del Monza
A rischio la carriera di Papu Gomez. Il neo acquisto del Monza è stato raggiunto da una squalifica di due anni causa doping, per la quale il club lombardo valuta ora il ricorso
Un fulmine a ciel sereno per il Monza, che da appena tre settimane vedeva il centrocampista Papu Gomez indossare la sua maglia. Dopo il caso Paul Pogba, infatti, è ora l'argentino ad essere raggiunto da un'inchiesta che rischia di comprometterne irrimediabilmente la carriera. Non solo un'inchiesta, in realtà, ma una vera e propria squalifica, la cui comunicazione è arrivata in queste ore dalla Spagna. A prendere la decisione, le autorità anti doping iberiche, che contestano al 35enne l'utilizzo di sostanze scoperto durante un blitz medico durante degli allenamenti in Andalusia, quando, alcune settimane prima del mondiale, Gomez giocava ancora per il Siviglia.
2 anni di squalifica per Papu Gomez causa doping
Due gli anni di squalifica la cui conclusione, prevista quando Gomez avrà ormai 37 anni, non lascia sperare in una ripresa dell'attività agonistica in serie A. All'epoca il 35enne si era giustificato parlando di assunzione di uno sciroppo per la tosse, per il quale non avrebbe prima informato il club.
Erano seguiti alcuni mesi di discussioni in merito alla decisione da prendere nei suoi confronti. Durante questo lungo periodo, il mondiale (dal quale Gomez è uscito vincitore con la nazionale sud americana) e l'acquisto del Monza. Monza attorno al quale si posano ora alcune domande.
Pare che il club lombardo sapesse delle indagini in corso ai danni dell'argentino, ma che abbia deciso di correre il rischio di acquistarlo quando altre squadre avevano lasciato intendere di volersi muovere in questa direzione (secondo lo stesso Gomez ci sarebbe stato in ballo il progetto di un trasferimento in Arabia).
Un rischio che ora ricade sulle spalle di Galliani e dello stesso Gomez. Due al momento le possibilità: il ricorso in Spagna o il ritiro. Soluzione, la seconda, che, se non il calciatore, sicuramente lascia interdetto il club, che l'ha visto giocare finora due sole volte.